PandemiaAckermann: «Cifre in crescita, ancora 3 mesi per vedere l'effetto dei vaccini»
cp, ats
7.4.2021 - 16:31
Anche se le cifre del lungo fine settimana pasquale vanno prese con le pinze, la tendenza circa le nuove infezioni da Covid-19 e i ricoveri è al rialzo. S'abbassa l'età delle persone ricoverate. L'invito è ad avere pazienza e a continuare ad essere prudenti.
Keystone-SDA, cp, ats
07.04.2021, 16:31
07.04.2021, 17:00
SDA
Una fotografia migliore della situazione l'avremo solo nei prossimi giorni. Lo ha dichiarato oggi Patrick Mathys dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) nel consueto incontro coi media.
Per Mathys, le cifre degli ultimi giorni vanno esaminate con prudenza, poiché il volume dei test non è stato così elevato. Tuttavia, la tendenza per quanto attiene a ricoveri e infezioni è al rialzo.
Inoltre gli esperti si sono detti preoccupati poiché dall'inizio dell'anno hanno notato un abbassamento dell'età dei pazienti ricoverati. Per Mathys infatti la maggior parte delle persone che finiscono in ospedale non sono più gli over 70 come come nelle prime due ondate, bensì quelle tra i 50 e i 70 anni.
Dal canto suo, il presidente della Task Force Covid-19 del Consiglio federale, Martin Ackermann, ha dichiarato che ci vorranno almeno tre mesi prima di poter apprezzare i risultati del vaccino sull'infezione.
Per questo bisogna mantenere il numero di nuove infezioni il più basso possibile, affinché gli sforzi compiuti finora non vengano vanificati, ha sottolineato il professore del Politecnico federale di Zurigo, riferendosi alle discussioni circa eventuali aperture e allentamenti per certe categorie di persone.
Finora, le cifre a nostra disposizione dimostrano una diminuzione dei ricoveri e dei decessi tra le persone di oltre 75 anni, quelle insomma che hanno ricevuto una o due dosi di vaccino, ciò che testimonia la bontà dei preparati somministrati finora, ha affermato Ackermann. Si registra invece un incremento nelle categorie meno anziane, ha spiegato lo specialista.
Mantenere entro limiti accettabili le nuove infezioni, secondo Ackermann, significa proteggere meglio la popolazione rintracciando e spezzando le catene di trasmissione, nonché proteggere il sistema sanitario e mantenere le scuole aperte, evitando così ulteriori inasprimenti delle misure di contenimento.
«Prima raggiungiamo il nostro obiettivo, meglio è per tutti, anche per l'economia, ha aggiunto Ackerman. «Insomma, l'obiettivo è vicino: non roviniamo tutto.».
Vaccini, attese milioni di dosi
Per quanto attiene ancora alla situazione epidemiologica, Mathys ha sottolineato come ormai la variante inglese del virus abbia preso il sopravvento (oltre il 95% delle infezioni). La situazione in Svizzera non è molto diversa da ciò che accade nei paesi confinanti, ha aggiunto il funzionario dell'UFSP, dove si parla ormai di terza ondata incipiente oppure in pieno svolgimento.
In merito ai vaccini, nei prossimi mesi sono attese forniture nell'ordine di milioni di dosi – 3 milioni in maggio e 3 milioni in giugno. Per quanto attiene al vaccino di AstraZeneca, in fase di omologazione anche in Svizzera, Mathys ha detto di non sapere quando Swissmedic darà il via libera. Tuttavia, ha aggiunto di sperare che il benestare arrivi al più presto, perché quanti più vaccini vengono autorizzati meglio è.
Passaporto vaccinale
Circa il passaporto vaccinale, quest'ultimo dovrebbe essere disponibile entro l'estate. Nel frattempo abbiamo preso contatto con vari offerenti e fra due settimane dovrebbe essere nota la soluzione tecnica prescelta, ha dichiarato Mathys.
Il documento dovrà avere alcune caratteristiche; non essere falsificabile, compatibile a livello internazionale e sicuro per quanto riguarda la protezione dei dati. Fino a quel momento, ha puntualizzato Mathys, il documento di conferma del vaccino distribuito adesso mantiene tutta la sua validità.
L'autotest non è un lasciapassare
Circa i test «fai da te», da oggi disponibili in farmacia, Mathys ha ribadito che tale soluzione va bene solo per le persone che non hanno sintomi. Un simile test può essere eseguito se qualcuno è invitato a un pranzo di compleanno o se deve incontrare delle persone sul lavoro.
Ciò non toglie che anche in caso di test negativo, si debbano rispettare le misure igieniche. Anche se il test dà risultato negativo, ciò non significa che il virus non possa essere presente.
Ad ogni modo, in caso di risultato positivo bisogna isolarsi e sottoporsi a un test PCR di conferma. Se dovete per forza vedere delle persone a rischio, meglio un test antigenico rapido, più affidabile, ha sottolineato.