CovidPer Schnegg si dovrebbe abolire la quarantena e ridurre l'isolamento
bt, ats
11.1.2022 - 09:50
La quarantena per chi è entrato in contatto con persone positive al Covid andrebbe abolita. È la posizione di Pierre Alain Schnegg (UDC), direttore della sanità del canton Berna, secondo cui inoltre l'isolamento dei contagiati andrebbe ridotto a cinque giorni.
Keystone-SDA, bt, ats
11.01.2022, 09:50
11.01.2022, 10:12
SDA
In un'intervista alle edizioni in edicola oggi dei quotidiani bernesi «Der Bund» e «Berner Zeitung», Schnegg giustifica tale proposta con il decorso meno grave che la variante Omicron del coronavirus comporta rispetto alla Delta. Per uscire dall'isolamento bisognerebbe comunque trascorrere almeno un giorno senza sintomi.
È probabile che vi sia un numero molto alto di casi non repertoriati, prosegue Schnegg, il che significa che le infezioni non possono più essere rintracciate e che le autorità sono difficilmente informate su tutti i contatti di un positivo. Secondo il politico «abbiamo raggiunto una nuova fase. Se il sistema di quarantene e isolamenti non viene adattato, genereremo un problema potenzialmente ancora più grande della malattia stessa».
Poiché molte persone sono assenti dal lavoro perché costrette in casa, ora è necessaria una maggiore flessibilità, aggiunge il responsabile cantonale della sanità, il quale ritiene che il numero di casi non incrementerà se la quarantena verrà rimossa. «Con Omicron dobbiamo lentamente passare a trattare il Covid come altre malattie», continua.
Interrogato su una possibile abolizione della quarantena già nella seduta di domani del Consiglio federale, Schnegg ha risposto che il provvedimento potrebbe essere diviso in due: prima una riduzione a cinque giorni e poi, fra una o due settimane, un'eliminazione totale.
Schnegg pensa inoltre che l'idea dell'epidemiologo Marcel Salathé di affidarsi ai test fai da te invece che alla quarantena sia da esaminare. Allo stesso tempo, il contact tracing potrebbe essere ridimensionato, ma senza esagerare. «Dobbiamo reagire immediatamente se la situazione cambiasse ed emergesse una nuova mutazione del virus», fa infatti notare il consigliere di Stato bernese.