Pandemia La Task force favorevole all'uso di purificatori dell'aria in ogni classe

mp, ats

20.4.2021 - 16:35

La task force scientifica della Confederazione raccomanda l'uso di sistemi di purificazione dell'aria negli spazi chiusi, e in particolare in tutte le classi scolastiche, per combattere il Covid. Tali strumenti di misura del CO2 lanciano l'allarme quando gli ambienti interni devono essere arieggiati.

Immagine d'illustrazione: ventilare i locali in cui si tengono le lezioni è una misura efficace per diminuire le probabilità di propagazione del virus.
Immagine d'illustrazione: ventilare i locali in cui si tengono le lezioni è una misura efficace per diminuire le probabilità di propagazione del virus.
KEYSTONE / Ti-Press

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Questi sistemi potrebbero così ridurre il rischio di una trasmissione del virus a base di aerosol, indica oggi in un tweet la task force.

Stando agli esperti scientifici, tali strumenti sono semplici e costano al massimo cento o duecento franchi. I purificatori dell'aria sono al momento poco utilizzati, ma potrebbero aiutare a lottare contro la pandemia di Covid-19 soprattutto nelle scuole.

In caso di concentrazione troppo elevata di CO2 le persone presenti in un determinato spazio potrebbero prendere delle misure, quali per esempio aprire la finestra o abbandonare l'aula.

Secondo gli esperti, aerosol emessi dagli uomini si accumulano in ambienti interni scarsamente ventilati e, stando a studi, così facendo aumentano il rischio di trasmissione di un virus, fra cui il Sars-CoV-2.

Tali strumenti permettono di misurare la concentrazione di CO2 e servono comunemente da indicatori della qualità dell'aria. Stando alla task force scientifica, essi si prestano pure quale parametro di riferimento per la concentrazione degli aerosol esalati dagli uomini.

I valori da tenere sotto controllo

Secondo gli esperti, una buona qualità dell'aria regna quando la concentrazione massima di CO2 è di 800-1200 ppm (parti per milione), con valori inferiori di 800-1000 ppm durante la pandemia. Soglie di 2000 ppm o superiori sono «senz'alcun dubbio troppo alti», scrive la task force.

Oltre alle aule scolastiche, alle mense e nelle biblioteche, tali sistemi di misura del CO2 potrebbero essere utilizzati anche nei ristoranti, stando agli esperti scientifici.