Covid-19 Masserey: «I vaccini sono sicuri, ma dosi limitate in prima fase»

falu, ats

5.1.2021 - 15:53

Virginie Masserey.
SDA

I vaccini sono sicuri ma in questa prima fase della campagna di vaccinazione le dosi sono limitate. L'obiettivo è di proteggere dapprima le persone vulnerabili e di ridurre così la pressione sugli ospedali, ha detto oggi a Berna Virginie Masserey, responsabile della sezione Controllo delle infezioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Finora non sono stati registrati effetti collaterali gravi e non c'è preoccupazione in merito, hanno ribadito gli esperti riuniti a Berna per l'ormai tradizionale appuntamento con la stampa, aggiungendo che ci sarà tuttavia un monitoraggio continuo, anche del numero di vaccinazioni su base settimanale.

233'000 dosi in Svizzera

Attualmente in Svizzera sono disponibili 233'000 dosi di vaccino, ha spiegato Nora Kronig, responsabile della divisione affari internazionali presso l'UFSP. In attesa dell'autorizzazione di altri vaccini, ieri è arrivato nella Confederazione il secondo carico da Pfizer. A febbraio il numero di dosi disponibili raggiungerà il milione e l'obiettivo è di vaccinare entro l'estate tutti coloro che lo vorranno.

Kronig ha poi sottolineato che 7,5 milioni di dosi sono state acquistate da Moderna, ancora in attesa di omologazione. Nei prossimi mesi l'obiettivo è di ricevere il maggior numero possibile di vaccini dalle due aziende farmaceutiche.

Limiti e carenze, ci vorrà pazienza

Kronig è consapevole che probabilmente ci sarà una carenza di dosi disponibili nella prima fase. «Tutti saranno vaccinati, ma non tutti potranno essere i primi», ha poi detto dal canto suo Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni. Bisognerà dunque avere pazienza, poiché la campagna di vaccinazione «richiede un grande sforzo logistico».

Quest'ultima, iniziata negli scorsi giorni nei vari cantoni, ha fatto anche emergere qualche limite: oltre alla carenza di dosi disponibili, sarà difficile estendere agli studi medici la possibilità di fare il vaccino poiché la sua conservazione necessita di temperature molto basse.

Berger e Rudolf Hauri, presidente dell'associazione dei medici cantonali, hanno poi spiegato che dopo il primo vaccino è necessario procedere a una seconda iniezione dopo circa quattro settimane. A causa della carenza di dosi, verrà messo a disposizione un libretto di vaccinazione elettronico per potersi registrare.

Stagnazione ad alto livello

In Svizzera, al momento, c'è una tendenza alla stagnazione ad alto livello della trasmissione del virus, ha ribadito Masserey, aggiungendo che il numero dei test è diminuito durante e dopo le feste.

Il tasso di occupazione dei letti in cure intensive si attesta al 71% e il 58% è rappresentato da casi Covid, per un totale di 428 persone, ha poi detto la responsabile della sezione Controllo delle infezioni, precisando che la situazione è in lieve peggioramento nella Svizzera romanda.

Variante britannica, pandemia nella pandemia

Attualmente sono 28 le persone risultate positive alla variante britannica del virus in 7 cantoni, ha affermato Masserey, precisando che tutti i casi sono collegati a contatti con il Regno Unito. A questo proposito, la funzionaria dell'UFSP ha raccomandato alle persone provenienti dalla Gran Bretagna o che hanno avuto contatti con persone dell'isola di fare il test.

Tale mutazione potrebbe svilupparsi come una seconda pandemia nell'attuale pandemia, ha avvisato Masserey, secondo cui essa può comunque essere contenuta grazie alle misure di protezione e alla vaccinazione.

Per Hauri, è assolutamente necessario «ritardare la propagazione» di questa nuova variante britannica, così come quella registrata in Sudafrica. «Nei prossimi giorni vedremo se il virus ha accelerato la sua diffusione durante le vacanze», ha concluso il medico cantonale di Zugo.

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