CovidCovid: un ricercatore dell'ETH avverte, arriverà «super-variante»
ats
22.8.2021 - 12:17
Un ricercatore del politecnico di Zurigo (ETH) mette in guardia dall'imminente arrivo di una nuova «super-variante» del Covid-19. L'assistente professore e immunologo Sai Reddy afferma che questa potrebbe provenire da una combinazione di varianti esistenti.
Keystone-SDA, ats
22.08.2021, 12:17
22.08.2021, 14:11
SDA
«È molto probabile che emerga una nuova variante e che non potremmo più fare affidamento solo sulla vaccinazione», afferma il ricercatore statunitense in un'intervista al SonntagsBlick. Ovunque apparirà, la nuova «super-variante» raggiungerà certamente la Svizzera. «Ecco perché dobbiamo prepararci a diverse vaccinazioni per i prossimi anni, che saranno continuamente adattate alle nuove varianti».
Le varianti Beta e Gamma hanno sviluppato mutazioni che consentono loro di sfuggire parzialmente agli anticorpi. La Delta non ha ancora sviluppato tali mutazioni, ma è molto più contagiosa.
Già il prossimo anno?
Se una delle prime due varianti dovesse diventare più contagiosa o se la Delta dovesse sviluppare questa mutazione, allora entreremo in una nuova fase della pandemia, afferma Reddy. «Questo sarà il grosso problema per il prossimo anno». I produttori di vaccini dovranno adattare rapidamente i loro preparati.
A più corto termine, Reddy prevede un aumento dei casi in autunno. Inoltre, «se il tasso di vaccinazione non dovesse aumentare rapidamente, solo severe misure restrittive potranno prevenire il peggio», avverte l'immunologo.
Con la Delta ognuno diventa un «super-diffusore»?
Secondo il ricercatore, gli ultimi risultati mostrano che la carica virale della variante Delta è così alta che qualsiasi persona non vaccinata che la contrae può diventare un «super-diffusore». Poiché «i bambini sotto i 12 anni non possono essere vaccinati, rappresentano un folto gruppo di potenziali super-diffusori».
La variante Delta può sfuggire alla vaccinazione in particolare grazie alla sua carica virale molto elevata, osserva Reddy. «Dobbiamo contrastarlo con un alto livello di anticorpi, ed è esattamente ciò che fa una terza dose del vaccino» conclude l'esperto.