Epidemia Si allontana una soluzione sugli affitti per i commercianti

ATS

9.10.2020 - 17:31

Una soluzione sugli affitti per i gestori che hanno dovuto chiudere a causa del Covid-19 si allontana.
Una soluzione sugli affitti per i gestori che hanno dovuto chiudere a causa del Covid-19 si allontana.
Source: KEYSTONE/AP/Francisco Seco

Si allontana una soluzione sugli affitti per i gestori di bar, ristoranti o negozi, costretti a chiudere durante il «lockdown» per arginare la pandemia di coronavirus.

Anche se per soli 14 voti a 11, la Commissione dell'economia e tributi del nazionale (CAG-N) ha bocciato il disegno del Consiglio federale, frutto di due mozioni identiche approvate dalle Camere federali, che dovrebbe permettere agli esercizi commerciali di pagare solo il 40% della pigione per tutto il periodo di chiusura forzata.

Il dibattito nel plenum, che si terrà il 29 ottobre durante la sessione speciale, si annuncia infuocato.

Come ricorda una nota odierna dei servizi parlamentari, lo stesso governo si è detto sempre contrario alle due mozioni, tanto che al momento di presentare il progetto lo scorso settembre aveva chiesto al parlamento di non approvarlo.

Il Consiglio federale ha sempre sostenuto in aula, al momento dell'esame delle due mozioni, di non gradire una simile ingerenza nei rapporti di diritto privato, ma di preferire soluzioni consensuali tra locatario e locatore.

No all'applicazione retroattiva

A spingere una maggioranza della CAG-N verso un «no» ad una soluzione calata dall'alto sono stati vari fattori, tra cui i pareri «molto discordi» emersi durante la procedura di consultazione: inquilini e locatori la pensano in modo diametralmente opposto, con i primi favorevoli e i secondi «fermamente» contrari, precisa il comunicato.

Dopo un dibattito di entrata in materia controverso, anche in seno alla CAG-N sono alla fine prevalse le voci contrarie. In particolare si giudica «inaccettabile» il fatto che la legge consenta di intervenire retroattivamente su rapporti contrattuali di diritto privato. La maggioranza crede che una simile ingerenza sia sproporzionata e anticostituzionale.

Deplora anche che la normativa preveda di sostenere soltanto quei gestori che devono versare una pigione. Questo provvedimento violerebbe il principio della libera concorrenza poiché sfavorirebbe i gestori che operano in edifici di loro proprietà.

Più in generale la CAG-N nutre dubbi sull'utilità del progetto. A suo avviso, provoca soltanto una notevole incertezza del diritto, senza peraltro contribuire in modo sostanziale a prevenire i fallimenti.

Forte minoranza favorevole

Una minoranza della CAG-N ritiene invece che il progetto rappresenti un importante contributo, sul piano congiunturale, per arginare la paventata ondata di fallimenti di aziende della ristorazione e del commercio al dettaglio. A suo avviso, vista la difficile situazione di molte piccole e medie imprese, l'ingerenza nei diritti dei locatori prevista dalla legge è proporzionata.

Secondo la minoranza, il Parlamento ha il dovere di presentare alla popolazione la soluzione promessa. Di conseguenza, proporrà al plenum, il 29 ottobre durante la sessione speciale, di entrare in materia. Gli Stati se ne occuperanno durante la sessione invernale.

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