Covid Ueli Maurer critica la copertura mediatica durante la pandemia

syde, ats

21.1.2022 - 08:25

Il consigliere federale Ueli Maurer (UDC) critica la copertura mediatica durante la pandemia di Covid-19: a suo parere la pressione dei media in Svizzera ha contribuito ad un inasprimento delle misure anti-pandemiche di portata forse non necessaria.
Il consigliere federale Ueli Maurer (UDC) critica la copertura mediatica durante la pandemia di Covid-19: a suo parere la pressione dei media in Svizzera ha contribuito ad un inasprimento delle misure anti-pandemiche di portata forse non necessaria.
Keystone

Il consigliere federale Ueli Maurer critica la copertura mediatica durante la pandemia: a suo parere la pressione dei media in Svizzera ha contribuito ad un inasprimento delle misure anti-pandemiche di portata forse non necessaria.

21.1.2022 - 08:25

Secondo il consigliere federale zurighese «Omicron quasi non comporta decorsi gravi della malattia, per questo si può normalizzare progressivamente la situazione». E a posteriori ci si potrebbe chiedere se si è aspettato troppo a lungo con la normalizzazione, dice il ministro UDC in un'intervista alla «Aargauer Zeitung».

«Per me, la politica si è sempre basata su tre pilastri: Proteggere la salute, attutire le conseguenze per l'economia e mantenere in vita la società». All'inizio, si trattava quasi solo di salute, ma ora vengono presi in considerazione altri elementi, continua Maurer.

Il virus è mutato e non sembra più così pericoloso. Se questa scoperta è confermata, tutte le misure possono essere revocate». Le prime tendenze sono incoraggianti, ma è ancora troppo presto per decidere», aggiunge il ministro delle finanze.

I media danno un'immagine unilaterale?

Maurer afferma poi che «quando gli esperti elaborano diversi scenari, i media spesso presentano solo il caso peggiore possibile. Ciò che dà un'immagine troppo unilaterale». In questo senso relativizza l'indicazione l'UFSP secondo cui fino al 10-15% della forza lavoro potrebbe essere infettata; scenario che però non sembra avverarsi. «Ma i media hanno bisogno di un titolo di grande richiamo ogni giorno», aggiunge.

Purtroppo – continua – i media hanno contribuito molto a questa miseria, perché hanno alimentato solo il peggio. «E il danno fatto in tal modo non è da sottovalutare.

Non da ultimo a causa di questa pressione, il Consiglio federale, il Parlamento e i cantoni hanno deciso misure che, in retrospettiva, potrebbero non essere state necessarie nella portata in cui lo sono state applicate. Questo è il mio rimprovero ai media».

«I giornalisti non prendono bene le critiche»

Il ministro democentrista respinge però la tesi che il Consiglio federale possa lasciarsi guidare da quanto affermano i media. Comunque, logicamente, essi contribuiscono alla formazione dell'opinione della gente e, purtroppo, anche quella delle autorità. Questo influenza l'umore e il clima nell'opinione pubblica.

Secondo Ueli Maurer «la pressione dei media sulla politica è diventata enorme, e non solo per il Consiglio federale. Misure mirate e differenziate come la protezione dei gruppi più vulnerabili non erano quasi più possibili: c'era bisogno di una chiusura e di un irrigidimento generale».

Quanto all'obiezione dei suoi intervistatori secondo cui, grazie ai media, la gente forse si è comportata in modo più responsabile e prudente, per cui in Svizzera non sono state necessarie rigide misure a livello statale, il ministro ha ribattuto, ridendo: «So che i giornalisti non prendono bene le critiche dei media. Lasciamo perdere».

syde, ats