Svizzera Per porre fine al dumping sociale basta riposo settimanale dei camionisti nel mezzo

cp, ats

1.6.2021 - 13:41

I camionisti non dovrebbero essere costretti a trascorrere nel camion il periodo di riposo settimanale.
I camionisti non dovrebbero essere costretti a trascorrere nel camion il periodo di riposo settimanale.
Keystone

Vietare il riposo settimanale nel camion per gli autisti per porre fine al dumping sociale presente nella categoria, favorendo in questo modo il trasferimento del trasporto merci sulla ferrovia.

Keystone-SDA, cp, ats

È quanto si propone una mozione del consigliere nazionale Bruno Storni (PS/TI), sostenuta dal Consiglio federale, approvata oggi dal Consiglio degli Stati per 37 voti 8 dopo che il Nazionale aveva fatto altrettanto nel settembre scorso.

La commissione preparatoria raccomandava all'unanimità di accogliere la mozione, dopo aver sentito rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro attivi nel settore allo scopo di farsi un quadro preciso delle condizioni di lavoro dei conducenti in Svizzera e nell’UE. Le cerchie interessate hanno sottolineato che l'attuazione della mozione migliorerebbe la protezione dei conducenti professionali, promuoverebbe ulteriormente la concorrenza leale e offrirebbe un'armonizzazione giuridica dei periodi di riposo settimanale tra l’UE e la Svizzera.

Al voto, 8 «senatori» hanno però votato la proposta di bocciatura inoltrata da Jakob Stark (UDC/TG), spalleggiato da Hannes Germann (UDC/SH), secondo cui una tale regolamentazione non andrebbe a vantaggio necessariamente degli autisti, soprattutto stranieri, dal momento che sarebbero costretti a pernottare in albergo, magari a loro spese. Il fatto che le cerchie interessate in Svizzera siano d'accordo si comprende facilmente: in fondo gli autisti che operano nel nostro paese possono rientrare al domicilio e per loro il problema non si pone. Germann ha inoltre criticato il carattere paternalistico della mozione che di fatto mette sotto tutela i conducenti di camion.

Per Paul Rechsteiner (PS/SG), invece, si tratta di mettere ordine in un settore caratterizzato da salari bassi e condizioni di lavoro precarie, tutti problemi cui anche l'Ue intende porre rimedio. Il settore in Svizzera chiede semplicemente condizioni uguali per tutti sul continente onde evitare distorsioni della concorrenza, ha aggiunto Thierry Burkart (PLR/AG), tra l'altro presidente centrale dell'ASTAG, l'associazione svizzera degli autostrasportatori. Un ragionamento condiviso dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga, preoccupata dal dumping sociale esistente nel settore.

Stando all'autore della mozione, il trasporto merci su gomma è vantaggioso rispetto a quello ferroviario anche grazie a condizioni di lavoro che, seppur regolate per legge, sono pesanti tanto da poter obbligare conducenti a trascorre settimane nel veicolo, fine settimana compresi. In particolare autisti di paesi dell'est assunti a stipendi estremamente bassi, si parla di 600 euro al mese.

Diversi Paesi europei (come la Danimarca), proprio per limitare il dumping sociale ma anche la concorrenza al limite dello sleale da parte di trasportatori esteri che fanno capo a maestranze sottoposte a queste condizioni di lavoro hanno varato normative che vietano il riposo settimanale degli autisti nel veicolo.

La concorrenza del trasporto internazionale di merci su strada prodotto a condizioni salariali e sociali inaccettabili, oltre a trasportatori svizzeri crea anche problemi alla politica di trasferimento del trasporto di merci sulla ferrovia attraverso le Alpi. Per questo, a detta di Storni, vietare il riposo settimanale nel veicolo oltre a migliorare le condizioni di lavoro agli autisti contribuirebbe ad avvicinare il trasporto di merci su strada alla verità dei costi.