SvizzeraIl Parlamento è d'accordo: i produttori di grappa per hobby vanno sostenuti
cp, ats
26.2.2024 - 17:01
I piccoli produttori di grappa che esercitano per hobby sono un patrimonio che va preservato. Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato oggi una mozione di Fabio Regazzi (Centro/TI) che chiede di ritornare alla vecchia prassi. La palla passa ora al Consiglio federale.
26.02.2024, 17:01
26.02.2024, 17:09
SDA
Attualmente, secondo il consigliere agli Stati ticinese, i requisiti per poter distillare in proprio sono troppo elevati. Va considerato, ha aggiunto, che queste persone non distillano per ragioni commerciali, ma per piacere. Si tratta insomma di un hobby diffuso praticamente in tutto il paese, laddove vi è ancora attività agricola.
Stando a Regazzi, la distillazione è una tradizione tramandata da generazioni e legata alla cultura contadina, praticata in distillerie domestiche o consortili nelle quali proprietari di piccoli vigneti o di poche piante da frutta trasformano i propri prodotti.
Ma, con l'entrata in vigore del nuovo articolo della Legge sulle bevande alcoliche, è stata de jure abrogata – a detta del «senatore» ticinese – la possibilità per i piccoli produttori, inclusi quelli che possiedono una concessione privata valida, di far capo alle distillerie domestiche, poiché secondo l'ordinanza le concessioni per la distillazione sono autorizzate solo a distillerie professionali, distillerie per conto di terzi, o distillerie agricole, escludendo quelle dei piccoli produttori poiché non rientrano sotto la definizione di gestore di azienda agricola.
Secondo Regazzi, da tale situazione traspare la volontà di limitare la produzione di acquavite alle sole distillerie industriali e agli agricoltori professionisti, negandola ai piccoli distillatori che esercitano per hobby, stroncando una tradizione regionale più che centenaria.
In Ticino metà degli agricoltori non potrebbe essere considerato tale
Nella sua replica dove chiedeva di respingere la mozione, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha sottolineato che, da un controllo dei criteri di attribuzione dello statuto di agricoltore con concessione per distillare, è emerso che in Ticino fra le 121 persone classificate come agricoltori, la metà non dispone più del minimo di superficie agricola – 300 metri quadrati ossia un campo da tennis, ha specificato Keller-Sutter – necessaria al mantenimento dello statuto in questione.
Le persone interessate sono state informate della situazione e tutte hanno accettato di essere classificate come piccoli produttori.
Non disponendo più del diritto di distillare, per trasformare la loro produzione esse devono ora recarsi presso uno dei tre distillatori per conto di terzi o presso uno dei 63 consorzi del Canton Ticino, così come già fanno 3354 altri piccoli produttori e agricoltori ticinesi che non dispongono di una concessione.
Tale sistema, secondo la ministra delle «finanze», ha dato buoni risultati e corrisponde ai bisogni. Ne è prova il fatto che l'anno scorso soltanto 20 dei summenzionati 121 agricoltori hanno utilizzato il proprio alambicco. A detta della consigliera federale, il vero pericolo per questa tradizione non è dovuto alle nuove disposizioni ma al fatto che le nuove generazioni sembrano meno interessate a questo tipo di attività.