SvizzeraAlle zone con velocità limitata (30 km/h) va posto un limite
cp, ats
6.3.2024 - 14:16
Va posto un limite alla diffusione delle zone a velocità limitata – 30km/h – lungo le strade principali nei centri. È quanto chiede una mozione, già accolta dal Nazionale, approvata stamane anche dal Consiglio degli Stati per 25 voti a 15 e 5 astensioni. Il dossier è ora nella mani del Consiglio federale.
Keystone-SDA, cp, ats
06.03.2024, 14:16
SDA
L'atto parlamentare inoltrato da Peter Schilliger (PLR/LU) chiede di rispettare la «gerarchia della rete stradale» e le funzioni delle strade nelle aree urbane e rurali mediante una modifica della legge federale sulla circolazione stradale.
Ciò vale anche per i limiti di velocità: in particolare, 50 km/h per le strade a prevalenza motorizzata nei centri abitati, e la possibilità di ridurre la velocità massima a 30 km/h sulle strade residenziali.
Secondo Schilliger, in molti Comuni e città si sta diffondendo in maniera caotica il limite di 30 km/h nei centri abitati, anche su strade a prevalenza motorizzata, a discapito della funzionalità della rete.
Inoltre la regolamentazione vigente su un determinato segmento stradale (limite generale di 50 km/h, tratto con limite di 30 km/h, zona 30 o d'incontro) non è facilmente riconoscibile dagli utenti, il che è problematico anche in considerazione del rigoroso sistema sanzionatorio svizzero.
Rösti: «Mozione inutile»
Secondo una minoranza, sostenuta dal consigliere federale Albert Rösti, la mozione è inutile dal momento che già ora è necessaria una perizia motivata per introdurre il limite di 30km/h su alcune tratte stradali. In genere, all'interno delle località vige infatti il limite dei 50km/h.
Vi è anche chi ha chiesto, invano, la bocciatura della mozione invocando il rispetto del federalismo e, in particolare, dell'autonomia dei Comuni. Quest'ultimi dovrebbero essere liberi di modificare il limite di velocità nei centri se necessario per ragioni di sicurezza o altri motivi.
Regazzi: «Il 30 km/h provoca ostacoli alle PMI e non solo»
Il «senatore» Fabio Regazzi (Centro/TI) ha invece difeso la mozione, che a suo parere dovrebbe contribuire a fare chiarezza. A parere del ticinese, la popolazione ha dimostrato più volte col proprio voto di essere contraria alla generalizzazione del limite dei 30 km/h nei centri.
Quale presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri, Regazzi ha anche criticato gli ostacoli che il limite dei 30km/h provoca alle piccole e medie imprese, specie a quelle attive nella distribuzione dove i tempi di consegna sono sempre più importanti, specie ora con la diffusione degli acquisti online.
Fra l'altro, la diffusione di simili limiti di velocità incide negativamente sul trasporto pubblico e ostacola i veicoli adibiti a soccorso, ha spiegato il consigliere agli Stati locarnese.