Epidemia Curafutura: riserve per premi, non ospedali

ATS

13.5.2020 - 15:46

Curafutura esclude che le riserve delle casse malattia possano essere usate per compensare le perdite degli ospedali.
Curafutura esclude che le riserve delle casse malattia possano essere usate per compensare le perdite degli ospedali.
Source: KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE

L'associazione di assicuratori malattia Curafutura si dice disposta a utilizzare le riserve per stabilizzare i premi. La decisione è maturata in un contesto di pressioni politiche, soprattutto dalla Romandia.

Ginevra e Vaud, persuasi che le spese per gli assicuratori sono risultate più contenute nel periodo di pandemia, chiedono che allo sforzo finanziario assunto dai Cantoni per gli ospedali contribuiscano anche le casse. Curafutura esclude invece che un solo centesimo delle riserve sia destinato a compensare le perdite dei nosocomi.

In un primo tempo la crisi del coronavirus ha fatto temere un esplosione dei premi per l'anno prossimo. Ma con la riduzione dell'attività degli studi medici e la pressoché inattività degli ospedali (ad eccezione delle cure contro la malattia Covid-19), l'ipotesi di un aumento dei premi pare poco probabile.

C'è chi chiede premi ridotti nel 2021

Negli ambienti della sanità, ci sono persino voci che chiedono una riduzione dei premi. Tra queste la consigliera di Stato vodese Rebecca Ruiz (PS), responsabile del Dipartimento cantonale della sanità e dell'azione sociale, che all'inizio del mese ha affermato: «Al minimo i premi malattia del 2021 non dovranno aumentare».

Accanto a Ruiz, anche il collega ginevrino Mauro Poggia (Mouvement citoyens genevois), capo del Dipartimento della sicurezza, dell'impiego e della sanità, ha più volte rivolto richieste di solidarietà alle casse.

Politici: riserve per tempi grami

L'ultima volta ieri in un'intervista alla Tribune de Genève: «All'inizio del 2019 (gli assicuratori) avevano 4,9 miliardi di riserve in più di quanto imposto dalla legge. Le riserve esistono proprio per far fronte a cambiamenti inaspettati dei costi sanitari. Siamo in un periodo eccezionale di solidarietà generale, ma da parte degli assicuratori non arriva nulla», si rammaricava Poggia, che auspica tra l'altro un rimborso integrale dei test di depistaggio. «Se le riserve non vengono utilizzate in tempi di pandemia, a cosa servono?«, gli fa eco stamane sulle colonne di 24 Heures la collega Ruiz.

Poggia e CDS: casse solidali con ospedali

Il ginevrino, assieme ad altri come la Conferenza delle direttrici e dei direttori della sanità (CDS), insiste anche su un altro aspetto: i deficit abissali degli ospedali. Obbligati dal Consiglio federale a rinunciare a trattamenti non urgenti e confrontati con spese eccezionali per ogni paziente contagiato dal coronavirus (ad esempio per la separazione dei malati di Covid-19 dagli altri e per la creazione di letti supplementari nelle cure intensive e di camere d'isolamento), per i nosocomi si profila un anno in profondo rosso. Quindi «la Confederazione, sulla base della legge sulle epidemie, deve ordinare agli assicuratori di andare al di là di quanto dovrebbero assumere in base alla norma in vigore», ha detto a Le Temps il 6 maggio.

Va ricordato che le spese del settore stazionario sono suddivise tra assicuratori e Cantoni. Questi ultimi ne assumono il 55%.

Curafutura: riserve per contenere i premi...

Fino a domenica gli assicuratori si sono mostrati piuttosto discreti. Quel giorno, la direttrice dell'associazione di assicuratori Santésuisse Verena Nold, in un'intervista al SonntagsBlick, si è mostrata conciliante. Le riserve delle casse sono sufficienti per assorbire lo choc del coronavirus senza dover aumentare i premi del 2021. Nold ha comunque sottolineato che da gennaio a marzo i costi della salute in Svizzera sono aumentati del 5%, un valore sopra la media pluriennale che è situata tra il 3% e 4%.

Lo stesso giorno, il portavoce dell'associazione di assicuratori malattia concorrente Curafutura, Ralph Kreuzer, contattato da Keystone-ATS, ha indicato che presso le casse che rappresenta – CSS Assicurazione, Helsana, Sanitas e CPT – vi sono riserve ben accumulate e a disposizione degli assicurati per il pagamento delle prestazioni. Una posizione confermata oggi, quale replica alle interrogazioni di Ruiz nella stampa, da un altro portavoce, Adrien Kay. «Proponiamo proprio di utilizzare le riserve per andare incontro alla popolazione in questo periodo eccezionale».

... ma non per gli ospedali

Invece Curafutura non vuole che i Cantoni si servano del denaro dei premi per sovvenzionare le loro finanze, ha aggiunto, confermando le affermazioni del giorno prima del direttore della stessa Curafutura. In un'intervista pubblicata dalle testate romande del gruppo Tamedia, Pius Zängerle ieri ha infatti escluso che le riserve delle casse malattia possano essere usate per compensare le perdite degli ospedali. L'associazione aveva già espresso questa sua posizione in una dichiarazione del 21 aprile.

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