SvizzeraDelegati PS in assemblea: riforma delle pensioni e indicazioni di voto
pl, ats
13.2.2021 - 12:35
I delegati del PS si riuniscono oggi in un'assemblea virtuale: i principali temi in discussione sono, oltre alla pandemia di coronavirus, la riforma del sistema pensionistico e le raccomandazioni di voto per le votazioni federali del 7 marzo e del 13 giugno.
Il 2021 sarà un anno decisivo per il futuro dei pensionati: il Parlamento si dovrà esprimere sul progetto di riforma AVS21, che mira a stabilizzare il livello delle rendite di vecchiaia e il finanziamento dell'AVS, come pure sulla riforma della previdenza professionale LPP21.
Il Partito socialista (PS) svizzero ha elaborato un documento programmatico che propugna rendite di vecchiaia dignitose, l'accesso a cure e prestazioni mediche di qualità e a prezzi accessibili, come pure l'autodeterminazione e la piena partecipazione alla vita sociale dei pensionati.
Pandemia: guardare al futuro e sostenere servizi essenziali
Nel suo discorso d'apertura, la co-presidente del PS Mattea Meyer ha affermato che in questi tempi di pandemia non si può pensare di tornare alla normalità, ma bisogna guardare avanti verso un futuro che sia «degno di essere vissuto per tutti e anche per le nuove generazioni».
Gli ostacoli per chi ha bisogno di aiuti economici a causa della pandemia di coronavirus sono ancora troppo alti, ha detto Meyer. C'è bisogno di un sostegno non burocratico per i poveri, in modo che non continuino a cadere nell'indigenza. Ci vuole inoltre una «garanzia per il futuro», per evitare che «migliaia di giovani rimangano senza prospettive».
«Quando dico che stiamo lottando per una vita dignitosa per tutti, questi 'tutti' non si fermano al confine nazionale», ha detto la co-presidente del PS. Mattea Meyer si è detta disgustata da quello che definisce il «nazionalismo del vaccino». Bisogna fare tutto il possibile per combattere la pandemia e questo significa che bisogna vaccinare il maggior numero di persone possibile, «qui e altrove». Meyer ha perciò auspicato la revoca temporanea dei brevetti sui vaccini.
La prima priorità è proteggere la popolazione
Sulla pandemia si è soffermato anche l'altro co-presidente del PS Cédric Wermuth. La prima priorità è proteggere la popolazione, ha detto Wermuth. «Alcune delle misure che devono essere prese sono molto dure». Ma è stato dimostrato che sono essenziali. Se necessario, dovranno essere decise ulteriori restrizioni all'economia e alla vita pubblica, ha detto Wermuth.
L'importante è che la Svizzera fornisca le compensazioni necessarie a tutte le persone e le aziende colpite dalla crisi. Occorre inoltre garantire i posti di lavoro e i salari. «Continuiamo a chiedere il 100% di compensazione salariale per le persone con salari bassi e medi», invece dell'attuale 80%, ha detto Wermuth. Questo serve anche a stabilizzare la congiuntura.
Per il co-presidente, occorre estendere le capacità di test e tracciamento e intensificare la strategia di vaccinazione. La Svizzera deve anche promuovere la ricerca sul «long Covid» e sostenere le persone colpite, ha aggiunto.
Il PS chiede pure un «urgente miglioramento» delle condizioni di lavoro e dei salari nei settori essenziali del «servizio pubblico», in particolare per infermieri, medici, impiegati postali, addetti alla manutenzione stradale, autisti di autobus, cassieri di supermercati e altri. Senza di loro, la società non funzionerebbe, ha detto Wermuth. «La politica deve assumersi la responsabilità della protezione di queste persone».
«Prendersi la responsabilità in tempi di grande incertezza significa sempre prendere decisioni di cui non si conoscono tutte le basi», ha detto Wermuth. Ma sarebbe molto peggio non prendere alcuna decisione.