Previdenza Discussioni su nuova riforma pensionistica

ATS

2.11.2017 - 12:21

BERNA

Venerdì partiti e organizzazioni si incontrano per le prime discussioni su una nuova riforma pensionistica. Tutti sono d'accordo sul fatto che l'AVS necessita di maggiori entrate, ma ancora non si intravede una soluzione che possa ottenere una solida maggioranza.

Secondo le attuali previsioni, al più tardi fra dieci anni l'AVS inizierà ad avere i primi problemi finanziari. Il buco dovrebbe essere colmato con un aumento dell'IVA. Sulla portata di questo incremento le opinioni sono però divergenti, come mostra un'inchiesta effettuata dall'ats.

L'UDC e l'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) puntano ad un aumento di 0,3 punti percentuali, anche se il presidente dei democentristi Albert Rösti si è detto aperto al dialogo. Per la consigliera agli Stati del PLR Karin Keller-Sutter si può parlare anche di un aumento di 0,6 punti. Il presidente del PPD Gerhard Pfister vorrebbe dal canto suo assicurare il finanziamento dell'AVS fino al 2035, fatto che potrebbe portare ulteriori incrementi dell'IVA.

Pfister chiede anche una "vera compensazione sociale" in caso di aumento dell'età pensionabile delle donne a 65 anni. Misure concrete non sono state però al momento proposte. Un'idea, come avanzato dalla Keller-Sutter, potrebbe essere quella di compensare, con 300 milioni all'anno, le persone con un basso redditto, una soluzione che andrebbe a vantaggio di molte donne.

Questa cifra per il PPD è tuttavia troppo bassa, mentre per l'UDC troppo alta. La sinistra non vuole invece proprio sentir parlare di un aumento dell'età pensionabile delle donne. Secondo la vicepresidente del PS Barbara Gysi, bisogna prima fare passi avanti nell'eguaglianza salariale.

Attualmente, un risanamento parallelo di primo e secondo pilastro sembra escluso. I problemi, secondo tutte le parti sentite fino a questo momento, devono essere trattati separatamente.

L'incontro servirà sopratutto a capire come procedere e a scambiarsi le prime idee. Il consigliere federale Alain Berset vede come compito del governo lavorare a una nuova proposta, mentre in Parlamento sempre più voci chiedono che siano le commissioni ad occuparsene.

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