Diversità linguistica: non serve apposita commissione
Non è necessario istituire una nuova commissione extraparlamentare per le questioni linguistiche.
È quanto sostiene la Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Nazionale, che con 13 voti contro 11 e un'astensione propone di respingere una mozione sul tema.
Secondo il testo del consigliere agli Stati Stefan Engler (PDC/GR), lo scopo della commissione extraparlamentare dovrebbe essere quello di fornire consulenza al Consiglio federale in tutte le questioni di politica linguistica di sua pertinenza, segnatamente nel settore della comprensione e dello scambio fra le comunità.
La commissione del Nazionale, viene sottolineato in un comunicato odierno dei Servizi del parlamento, si è sempre pronunciata in favore della promozione delle lingue minoritarie, poiché la comprensione fra gruppi linguistici è essenziale per la Svizzera. Tuttavia, la maggioranza è scettica nei confronti del testo in questione.
Ritiene infatti più sensato concentrarsi sulle misure della Confederazione volte a difendere e a promuovere il pluralismo linguistico, come il sostegno finanziario a organizzazioni e Cantoni plurilingui o la promozione della lingua romancia e italiana e le rispettive culture nel quadro della legge sulle lingue.
Secondo la commissione, inoltre, il governo dispone già attualmente di sufficienti canali che gli consentono di far capo a esperti e che la sua politica se necessario viene coordinata con le cerchie interessate. Una nuova commissione extraparlamentare specializzata non è pertanto necessaria.
La minoranza propone invece di accogliere la mozione, poiché di recente le lingue minoritarie "sono state messe sotto pressione e pertanto una commissione extraparlamentare - non da ultimo nell'ottica della coesione nazionale - potrebbe idealmente consigliare e sostenere il Consiglio federale nell'attuazione della sua politica".
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