Dopo 3 settimaneChe effetto ha avuto finora l'obbligo del certificato Covid?
di Lia Pescatore
5.10.2021
Tre settimane fa, il Consiglio federale ha esteso l'obbligo del certificato Covid. Uno sguardo ai dati dell'Ufficio federale della sanità pubbica (UFSP) mostra come è evoluta da allora la situazione epidemiologica in Svizzera.
di Lia Pescatore
05.10.2021, 12:16
05.10.2021, 12:20
di Lia Pescatore
L'estensione dell'obbligo del certificato Covid è in vigore da tre settimane. Da allora, bisogna mostrare il relativo codice QR e una carta d'identità quando, ad esempio, si va al ristorante o al cinema.
Con questa misura, il Consiglio federale sta tentando di aumentare il tasso di vaccinazione tra la popolazione elvetica e di alleggerire in modo sostenibile gli ospedali. Come hanno influito le restrizioni sui dati chiave epidemiologici?
1. Numeri dei casi
La curva nei numeri giornalieri dei casi di Covid punta verso il basso, ma è così dall'inizio di settembre. Il 13 settembre sono stati registrati 2769 nuovi casi in tutta la Svizzera, mentre il 27 settembre ci sono stati solo 1657 nuovi contagi.
I numeri in calo si possono vedere anche nella media di sette giorni: il 13 settembre erano 2086 casi. Da allora, è diminuito costantemente e il 25 settembre è arrivato a 1231 casi.
Suddiviso per fascia di età, il grafico mostra che le persone di età compresa tra 10 e 19 anni ora si infettano più spesso, seguite da vicino dai 30-39enni, dai 20 ai 29enni e poi dai 40 ai 49enni. Grazie all'elevata copertura vaccinale, coloro che hanno dai 60 anni in su hanno molte meno probabilità di essere contagiati.
2. Vaccinazioni
Nel frattempo, stando al dato del 3 ottobre, il 64,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid, mentre il 58,5% ha ottenuto anche la seconda.
Questo significa che il tasso di persone completamente vaccinate è aumentato di 3,5 punti percentuali nelle ultime tre settimane.
La cadenza delle vaccinazioni, d'altra parte, è diminuita dopo l'estensione dell'obbligo del certificato Covid. In quel momento, la media di sette giorni di dosi somministrate era ancora di 32.939, ma da lunedì scorso è scesa a 22.721 (-31%).
3. Ricoveri in ospedale
Alleggerire la pressione sugli ospedali: questa era una delle ragioni principali per l'estensione dell'obbligo del certificato. Nelle ultime tre settimane, c'è stata una stabilizzazione negli ospedali, ma nessuna grande ripresa.
Considerando tutti gli ospedali, tre settimane fa i pazienti Covid occupavano il 3,7% di tutti i letti, mentre il 21,5% dei letti erano liberi. Alla fine della scorsa settimana, invece, solo il 18% dei letti erano liberi nell'insieme dei nosocomi, ma la percentuale di posti occupati da pazienti Covid è scesa al 2,2%.
Il numero totale di ricoveri è aumentato da 9.983 a 10.573 durante questo periodo, con solo una piccola parte di persone completamente vaccinate, passate dal 2,1% al 2,5%.
4. Unità di terapia intensiva
Il 13 settembre, il 32,4% degli 842 letti di terapia intensiva erano occupati da pazienti Covid, vale a dire che circa un quarto dei letti erano liberi. Il 30 settembre, solo il 20,6% dei letti era ancora occupato da pazienti Covid, ma la proporzione di letti liberi nelle unità di terapia intensiva è cambiata solo minimamente.
5. Morti
Le morti legate al Covid sono leggermente aumentate dal 13 settembre. In quel momento, sono stati registrati otto morti, con una media sui sette giorni di 5,43. La media è aumentata nell'ultima settimana, e il 25 settembre era già di sei morti. La maggior parte dei decessi si registra ancora nella fascia d'età dagli 80 anni in su.
Bilancio
Il tasso di vaccinazione è aumentato, il numero di casi è diminuito. Finora, quindi, le misure del Consiglio federale sembrano dare i loro frutti.
Tuttavia, non tutto sta andando come desiderato: il tasso di vaccinazione si sta già di nuovo indebolendo e il numero di letti occupati negli ospedali sta cambiando solo in minima parte.
Ma il Governo, come noto, ha già annunciato le sue prossime mosse, volte a cercare di fare pressione affinché le persone convincano gli scettici a farsi vaccinarsi: a partire dalla prossima settimana, ricordiamo, i test saranno infatti a pagamento per la maggior parte dei non vaccinati.