Raccolte 20'000 firmeI lavoratori dell'edilizia per una maggiore tutela in caso di meteo estrema
bt, ats
24.11.2023 - 10:01
I lavoratori dell'edilizia chiedono una maggiore tutela della loro salute in caso di intemperie e caldo estremi. Circa 20'000 hanno firmato una petizione con la quale domandano, tra le altre cose, pause e proroghe delle scadenze.
24.11.2023, 10:01
24.11.2023, 10:19
SDA
La pressione per rispettare i termini nell'industria delle costruzioni è così forte che i dipendenti devono continuare a lavorare anche in caso di maltempo e canicola, indica oggi in una nota il sindacato Unia. Ciò ne mette a dura prova la salute e aumenta il rischio di incidenti.
Secondo Unia, ogni anno in Svizzera un operaio edile su sei subisce un infortunio. Questo significa che tale pericolo è tre volte superiore a quello di tutti i settori dell'economia e oltre 15 volte più alto che per un lavoro d'ufficio.
Il problema si sta aggravando anche a causa del riscaldamento globale, con giornate sempre più torride. Stando a Unia, quando il termometro raggiunge i 35 gradi, nei cantieri la temperatura dell'asfalto può arrivare anche a 150 gradi.
Per il sindacato, che cita l'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (Suva), nei giorni in cui la colonnina di mercurio si spinge oltre quota 30, si registrano il 7% di incidenti in più. In inverno invece, sono le impalcature ghiacciate e la neve a creare situazioni pericolose.
Nella petizione, gli edili chiedono che il loro lavoro venga interrotto se c'è un rischio per la salute o la sicurezza. La fine dei cantieri andrebbe poi posticipata a seguito di stop dovuti alle condizioni meteorologiche.
Inoltre, dovrebbe essere chiaramente definito in tutta la Svizzera in quali circostanze atmosferiche i lavori all'aperto vanno sospesi. Attualmente, esistono norme in alcuni cantoni. In Ticino ad esempio, in caso di allerta canicola viene imposto uno stop sui cantieri stradali dalle 13.00 e su quelli edili al più tardi alle 15.00, mentre a Vaud ci si ferma quando si oltrepassano i 34 gradi.
Un'altra rivendicazione avanzata è quella di adeguare l'assicurazione contro le intemperie. Questa infatti, lamenta Unia, non è incentrata sul caldo, il che fa sì che le attività continuino anche con temperature proibitive. Per di più, i salari vengono compensati solo dopo due giorni lavorativi interi.
Il sindacato invita tutte le parti coinvolte a una tavola rotonda. Fra queste rientrano le FFS, la Suva, la Segreteria di Stato dell'economia (SECO), l'Ufficio federale delle strade (USTRA) e la Società svizzera degli impresari-costruttori.