Sessione Elezione successore Lauber e doppie cittadinanze

cp, ats

29.9.2021 - 07:15

Il futuro procuratore generale della Confederazione, Stefan Blättler, dovrà far dimenticare Michael Lauber e rimettere ordine in seno al Ministero pubblico della Confederazione.
Il futuro procuratore generale della Confederazione, Stefan Blättler, dovrà far dimenticare Michael Lauber e rimettere ordine in seno al Ministero pubblico della Confederazione.
Keystone

Giornata più corta del solito, ma non meno intensa, oggi alle Camere federali che subito all'inizio dovranno riunirsi in Assemblea federale per il rinnovo integrale dei giudici del Tribunale penale federale e del Procuratore generale della Confederazione.

cp, ats

Molto attesa, anche se scontata, l'elezione del successore di Michael Lauber, l'ex procuratore generale che ha dovuto lasciare la carica oltre un anno fa perché travolto dalla scandalo FIFA.

Dopo due tentativi abortiti, la commissione giudiziaria del parlamento che si occupa dell'elezione dei magistrati ha estratto dal cilindro colui che dovrebbe fare l'unanimità: Stefan Blättler, 62 anni, attualmente comandante della polizia bernese.

Il futuro Procuratore generale potrà rimanere in carica fino all'età di 68 anni, invece dei canonici 65: le camere hanno infatti accolto l'idea di allungare il periodo di attività del nuovo capo del Ministero pubblico della Confederazione.

Sbrigata questa formalità, il Nazionale terrà un dibattito d'attualità sul sistema sanitario, e il suo rafforzamento, in relazione alla crisi pandemica. In seguito affronterà a livello di divergenza la legge federale sul trasporto di merci sotterraneo e la proposta di prolungare al 2024 le misure per ridurre le emissioni di CO2 nell'atmosfera.

Il Consiglio degli Stati dovrà dal canto suo approvare la clausola d'urgenza per l'entrata in vigore della norma che introduce il certificato Covid obbligatorio per accedere a Palazzo federale. Si tratterà di una formalità, su cui dovrà esprimersi anche il Nazionale, affinché questa disposizione possa entrare in vigore già il prossimo 2 di ottobre.

L'agenda dei «senatori» prevede anche l'esame dell'iniziativa parlamentare di Marco Chiesa (UDC/TI) che vuole obbligare i deputati, compresi i membri del Consiglio federale, a indicare tutte le cittadinanze possedute. Nel giugno scorso, il Consiglio nazionale aveva accolto la proposta per 115 voti a 64 e un'astensione.