Dal 13 marzo Entrata in Svizzera rifiutata a 30'500 persone

ATS

31.3.2020

Immagine d'illustrazione
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Keystone

Dal 13 marzo sono state 30'500 le persone a cui è stato rifiutato l'ingresso in Svizzera. Dall'inizio della scorsa settimana 414 persone sono state inoltre multate per aver «oltrepassato le frontiere chiuse».

Alcune di queste persone semplicemente non hanno ancora capito che è meglio rimanere a casa. Altre, ritenendo di non dover sottostare alle restrizioni, hanno provato a entrare nella Confederazione attraverso passaggi non doganali, ha detto oggi in un incontro con la stampa al valico di Boncourt, nel Giura, il direttore dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD) Christian Bock.

Corsia preferenziale per i frontalieri sanitari

Per il controllo delle frontiere la AFD si avvale del sostegno dell'esercito, ha ricordato Bock. Per i frontalieri che lavorano in ambito sanitario è stata organizzata una corsia preferenziale che permette loro di superare i valichi doganali più velocemente.

La AFD ha inoltre autorizzato l'ingresso in Svizzera in 3600 casi in situazione di emergenza. Dall'entrata in vigore, il 13 marzo, delle misure di emergenza, il traffico passeggeri in direzione della Svizzera si è ridotto complessivamente del 70%, ha detto il direttore dell'AFD.

La crisi ha colpito anche la circolazione delle merci: le importazioni sono diminuite dell'11%, le esportazioni del 20% e le merci in transito si sono ridotte del 13%.

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