Svizzera Distance Learning con qualche problema, l'Esercito si scusa

rs, ats

21.1.2021 - 19:35

L'esercito si scusa per gli inconvenienti con l'apprendimento a distanza per le reclute
L'esercito si scusa per gli inconvenienti con l'apprendimento a distanza per le reclute
Keystone

A causa di problemi tecnici, l'apprendimento a distanza per le reclute «non ha avuto l'inizio auspicato». L'esercito si scusa per questo inconveniente e assicura di stare lavorando per migliorare il sistema in un comunicato diramato in serata.

Il Learning Management System (LMS) dovrebbe permettere alle reclute di effettuare da casa la parte teorica dell'istruzione di base generale. Questo programma didattico è stato introdotto in concomitanza con l'obbligo del telelavoro deciso dal Consiglio federale che è stato applicato a un gran numero di dipendenti della Confederazione.

Per questo motivo dall'inizio della settimana il sistema informatico è stato fortemente sollecitato e questo ha «pregiudicato l'efficienza del Learning Management System, determinando lunghe attese al momento di effettuare il login o nell'elaborazione delle lezioni», spiega l'esercito.

Prestazioni del sistema «inferiori alle aspettative»

Da lunedì, la società RUAG, che gestisce il sistema di e-learning, e l'esercito sono stati in grado di migliorare le capacità dei server, ma le prestazioni del sistema «sono ancora inferiori alle aspettative», secondo il comunicato stampa. Più dell'80% delle reclute sono state comunque in grado di registrarsi e completare le prime lezioni.

Circa il 40% dei partecipanti alla prima scuola reclute nel 2021 (5.000 giovani su 12.000) svolgono le loro prime tre settimane di servizio da casa. Lunedì, quando hanno iniziato, molti non sono stati in grado di accedere al sistema.

Le reclute che stanno imparando le basi teoriche a domicilio torneranno nelle caserme l'8 febbraio. «I test previsti in seguito, relativi alle conoscenze teoriche acquisite fino a quel momento, verranno adeguati alla situazione a causa delle difficoltà incontrate», scrive l'esercito.

Tornare alla home page