Diritti umani Esperti ONU denunciano «razzismo sistemico» in Svizzera

sn, ats

26.1.2022 - 16:23

Dominique Day, presidente del gruppo di lavoro sulle persone di discendenza africana dell'ONU
Dominique Day, presidente del gruppo di lavoro sulle persone di discendenza africana dell'ONU
Keystone

«La ricchezza moderna della Svizzera è direttamente legata all'eredità della schiavitù», secondo alcuni esperti dell'ONU che hanno denunciato il «razzismo sistemico» in Svizzera e la profilazione razziale operata dalla polizia.

26.1.2022 - 16:23

Durante una visita di dieci giorni, gli esperti – che non parlano a nome dell'ONU – hanno incontrato il giovane recidivo Brian nel penitenziario Pöschwies di Regensdorf (ZH).

Il suo caso «è un esempio di razzismo sistemico», ha detto ai giornalisti la presidente del gruppo di lavoro sulle persone di discendenza africana, l'americana Dominique Day. Molti «non vedono il razzismo sistematico», per questo le persone di origine africana dovrebbero essere incluse nelle discussioni sul tema.

Pochi giorni prima dell'arrivo della delegazione, le autorità di Zurigo avevano annunciato che il regime di detenzione del giovane delinquente, in precedenza conosciuto con il soprannome «Carlos», sarebbe stato allentato. Brian è rinchiuso per 23 ore al giorno in una cella individuale, senza alcun contatto con altri prigionieri. In questo caso, diversi accordi internazionali sono violati, secondo Day.

Anche il relatore speciale delle Nazioni Unite contro la tortura, Nils Melzer, aveva denunciato la situazione.

Banche nel mirino

Nonostante le iniziative positive, gli esperti hanno rilevato molti problemi. La delegazione, che comprendeva anche Catherine Namakula e Barbara Reynolds, ha preso di mira in particolare la profilazione razziale e le «umiliazioni» da parte delle forze dell'ordine.

Gli esperti hanno incontrato i famigliari dell'uomo ucciso l'anno scorso dalla polizia alla stazione di Morges (VD) e hanno seguito diverse situazioni simili. Il gruppo di lavoro ritiene che le indagini e i procedimenti giudiziari sulle violenze della polizia non siano sufficientemente indipendenti.

Tra le altre critiche, il gruppo di lavoro deplora la mancanza di riconoscimento del legame della Svizzera con la schiavitù, in particolare per quanto riguarda le banche. Sono state rilevate anche molestie, provocazioni o «misure punitive» nelle università e nelle scuole.

Rapporto fra qualche mese

Il gruppo di lavoro raccomanda alla Svizzera di porre fine all'"impunità» della polizia nominando procuratori indipendenti. Vuole indagini su tutte le morti in detenzione o nei centri d'asilo e più «dati etnici» per valutare la portata della discriminazione razziale.

Ribadendo le richieste fatte da altri esperti dell'ONU negli ultimi anni, il gruppo auspica meccanismi di denuncia indipendenti per le vittime. La futura istituzione nazionale dei diritti umani dovrebbe essere in grado di raccogliere simili denunce, ma questa possibilità non è stata prevista dal Parlamento federale.

Gli esperti hanno incontrato persone di discendenza africana, ma anche rappresentanti delle autorità federali e cantonali, delle forze dell'ordine, delle istituzioni nazionali, delle ONG attive contro il razzismo e la discriminazione razziale. Il gruppo di lavoro riferirà al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a settembre.

sn, ats