Svizzera Berset: «Il comportamento di ognuno di noi detterà l'andamento della pandemia»

ATS / sam

18.11.2021

Per il momento il Consiglio federale non prenderà ulteriori misure per affrontare il Covid, ma «dipenderà dal comportamento di tutti noi» e dagli sviluppi nel sistema sanitario, ha detto in conferenza stampa il ministro della salute Alain Berset, che ha ricordato l'importanza delle regole dell'igiene.

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Ma singolarmente, se lo ritengono necessario, i cantoni hanno la possibilità di prendere dei provvedimenti, ha sottolineato il ministro. Tutte le regioni hanno infatti visto un aumento dei casi nelle ultime settimane, ma è la Svizzera centrale e orientale la più colpita.

Anche il numero di ricoveri ospedalieri sta aumentando, ma più lentamente. Attualmente sono soprattutto i giovani che si infettano. Meno rassicurante per il ministro è il fatto che il numero di casi raddoppia ogni due settimane e il fatto che le persone adulte che non hanno immunità rimane troppo alto.

Ridurre la circolazione del virus

L'obiettivo è quello di ridurre il numero di persone che non sono protette. In questo modo, si limita la circolazione del virus e si frenano di conseguenza le infezioni.

Attualmente, il 65% della popolazione è completamente vaccinata, o il 74% di coloro che hanno più di 12 anni. Ma l'offensiva di vaccinazione continua, ha detto il ministro.

Terza dose

Alain Berset ha anche parlato della terza dose del vaccino. Nelle persone oltre i 65 anni, la protezione contro un decorso complicato della malattia diminuisce dal 90 all'80% sei mesi dopo la seconda iniezione. La terza dose ripristinerà quindi la loro immunità.

Nelle persone più giovani, la protezione è ancora superiore al 90% dopo sei mesi. L'obiettivo è quello di ridurre il rischio di infezione in questa categoria. 

I cantoni possono inasprire le misure

Nei cantoni, come detto, non si esclude un inasprimento occasionale delle misure: «Vedremo nei prossimi giorni e settimane se il tasso di vaccinazione e le varie misure sono sufficienti per evitare un sovraccarico del sistema sanitario», ha detto il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità Lukas Engelberger in conferenza stampa.

A seconda della situazione nei cantoni, non si può escludere una stretta occasionale negli ospedali, nelle case di cura e nelle scuole. «Ogni cantone deve assumersi la responsabilità di aumentare la protezione», ha detto Engelberger.

Riferendosi agli sforzi di comunicazione per la campagna di vaccinazione, Engelberger ha detto che i risultati dell'offensiva della scorsa settimana sono piuttosto moderati. «La vaccinazione rimane importante e ogni nuova vaccinazione conta», ha aggiunto.

Il richiamo è anche una priorità nei cantoni per le persone che sono particolarmente vulnerabili. Il presidente del CDS è fiducioso che questa ulteriore dose di vaccino possa essere esteso a una popolazione più ampia. 

La situazione in Svizzera

Ricordiamo che ieri, nella Confederazione, vi è stato un nuovo balzo dei contagi da Covid-19, che hanno raggiunto quasi quota 6'000. Sono inoltre segnalati 10 nuovi decessi, mentre altre 93 persone sono state ricoverate in ospedale. A titolo di paragone, mercoledì scorso c'erano stati 4'150 casi.

A livello regionale, nei Grigioni, nelle ultime 24 ore, sono state registrate 220 persone positive, che segnano un nuovo record. Per quel che riguarda il Ticino, invece, sono stati segnalati 83 casi di positività (di cui 3 nelle case per anziani), ma si sta delineando una tendenza all’aumento delle persone ricoverate: ad oggi sono 30, ossia 2 in più rispetto a ieri e sette persone (+1) si trovano in terapia intensiva.