Salute Penuria di farmaci: Berna reclama il ritorno di alcuni principi attivi

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13.2.2019

Un’assistente farmaceutica prepara delle piastrine contenenti diversi medicinali in una farmacia. (Immagine simbolica)
Un’assistente farmaceutica prepara delle piastrine contenenti diversi medicinali in una farmacia. (Immagine simbolica)
Keystone

Anche in Svizzera, malgrado un'industria farmaceutica altamente sviluppata, i medicinali sono sempre più difficili da trovare. La Confederazione si dimostra critica nei confronti delle aziende farmaceutiche.

Intervistato dalla SRF, Enea Martinelli, direttore farmacista degli ospedali di Meiringen, Frutigen e Interlaken, ha descritto il problema relativo alla scarsità di approvvigionamenti: quando ha cominciato la sua attività, pensava che una quantità di 150 farmaci indisponibili fosse molto elevata, ha spiegato. Ultimamente però, come lui stesso ha sottolineato, ne sono mancati 600 – un record.

Secondo la SRF, questa scarsità di medicine ha costretto un certo numero di pazienti in Svizzera ad optare per farmaci sostitutivi e alcuni pazienti affetti da una malattia cronica hanno dovuto cambiare trattamento.

Una concentrazione all’origine della penuria

Questa situazione causerebbe non soltanto spese supplementari, ma anche un innalzamento dei prezzi, poiché i pazienti devono consultare più spesso il loro medico. Inoltre, i farmaci alternativi sarebbero spesso più costosi.  

La problematica sarebbe ben nota anche all’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del paese (UFAE): ormai, sul mercato globale, circa il 100% dei prodotti a buon mercato, ovvero i medicinali destinati alla massa, come i farmaci generici ed alcuni vaccini, sarebbero importati da paesi a basso salario.

Al giorno d’oggi nella maggior parte dei casi ci sarebbe un unico produttore a rifornire quasi tutte le società farmaceutiche del mondo. Così, se questo produttore incontra delle difficoltà, l’immediata conseguenza è una penuria mondiale nell’approvvigionamento.

Viene citato come esempio il valsartan, principio attivo dei farmaci utilizzati per il trattamento dell’ipertensione. Il produttore cinese per un certo periodo non è stato in grado di fornirlo, perché contaminato da sostanze cancerogene.

Si auspica un cambiamento dei produttori

Mentre l’associazione degli imprenditori farmaceutici svizzeri, Interpharma, considera che tale concentrazione del processo di produzione sia inevitabile in questo orizzonte finanziario – in particolare per il sistema sanitario svizzero –, l’UFAE si dimostra critico nei confronti di questa evoluzione.

Intervistato dalla SRF, Ueli Haudenschild, membro della direzione dell’UFAE, ha spiegato che è necessario operare un cambiamento dei produttori al fine di ridurre la dipendenza nei confronti dei fornitori dell’Estremo Oriente. Reclama in particolare «un ritorno in Europa di alcuni principi attivi che sono veramente importanti».

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