MigrazioneForte aumento delle domande d'asilo nel 2022, ma la Svizzera non è la meta finale
ats
13.2.2023 - 12:15
Nel 2022 la Svizzera ha registrato un incremento marcato di richieste d'asilo: 9.583 in più rispetto all'anno precedente, a 24.511, in crescita del 64,2%. Si prevedono tensioni anche nel 2023. La Svizzera, stando alla SEM, non è però più un paese di destinazione per i migranti.
Keystone-SDA, ats
13.02.2023, 12:15
13.02.2023, 12:27
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E per l'anno in corso la situazione non dovrebbe cambiare: la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) prevede, quale scenario più probabile, circa 27'000 nuove domande (+3000).
A ciò si aggiungono le persone a beneficio di uno statuto di protezione S, concesso perlopiù ai profughi ucraini in fuga dalla guerra. Tenuto conto della situazione, le autorità si stanno preparando approntando nuovi alloggi di emergenza e facendo anche capo a personale dell'esercito.
Afghani in testa
Nel 2022, il principale paese di provenienza dei richiedenti asilo è stato l'Afghanistan (7054 domande). Di queste, 95 vanno ricondotte a ricongiungimenti familiari, 168 a nascite e 73 a domande multiple. Pertanto, le nuove domande d'asilo presentate da cittadini afghani sono state 6718.
Tra i maggiori paesi di provenienza figurano anche la Turchia (3788 domande primarie e 1003 domande secondarie, ossia per nascita, ricongiungimento familiare o altro), l'Eritrea (426; 1404), l'Algeria (1341; 21) e la Siria (725; 527).
Ragioni dell'aumento
I motivi dell'aumento verificatosi nel 2022 sono molteplici, stando alla SEM.
Tra questi ci sono: la revoca della maggior parte delle restrizioni di viaggio dovute alla pandemia, le conseguenze economiche del virus che ha indebolito le strutture già fragili del paese di provenienza o di transito, e l'accresciuta pressione da parte della Turchia sui 3,5 milioni di cittadini siriani e i circa 200'000-300'000 cittadini afgani presenti sul suo territorio, affinché tornassero nel proprio Paese. Ciò ha spinto molte persone a rimettersi in marcia verso l'Europa.
Da ultimo, le norme liberali in materia di visti di alcuni Stati (vedi Serbia nei confronti del Burundi fino all'ottobre 2022)
Il 30% ha ottenuto asilo
Sempre nel periodo in rassegna, la SEM ha sbrigato in prima istanza 17'599 domande d'asilo, concedendo tale statuto a 4816 persone, pari a una quota del 30,6% (2021: 37%).
La quota di protezione (concessione dell'asilo e ammissione provvisoria successivamente a una decisione di prima istanza) è stata pari al 59% (2021: 60,7%). Il numero di casi pendenti in prima istanza è aumentato di 7801 unità rispetto all'anno precedente, attestandosi a quota 12'239.
Cresciuti anche gli allontanamenti
Nel 2022, 8333 persone hanno lasciato volontariamente la Svizzera (2021: 973); 1820 persone sono state allontanate verso il loro paese d'origine o verso un paese terzo (2021: 1655), 1314 verso uno Stato Dublino (2021: 1127 persone). Globalmente il numero di partenze è dunque aumentato del 205,4% rispetto al 2021.
Reinsediamento in calo
Nel quadro del programma di reinsediamento, nel 2022 sono entrate in Svizzera 641 persone (2021: 1050). Si tratta soprattutto di cittadini siriani, afghani e sudanesi.
Ogni due anni il Consiglio federale definisce un programma di reinsediamento. Per il biennio 2022-2023 ha deciso di accogliere fino a un massimo di 1600 rifugiati particolarmente bisognosi di protezione che si trovano in situazione precaria in uno Stato di prima accoglienza.
A ciò si aggiunge il contingente di 220 rifugiati reinsediati che a causa della pandemia non è stato possibile accogliere nel quadro del programma 2020-2021.
Pure gli allontanamenti sono in calo
I Cantoni sono competenti per il rimpatrio dei richiedenti l'asilo respinti o per il loro trasferimento in uno Stato di Dublino. Nel biennio 2020-2021 la pandemia ha sensibilmente rallentato i rimpatri, ma nel corso del 2022 ha inciso in misura sempre minore.
Nonostante il numero crescente di domande d'asilo, a fine 2022 il numero complessivo di casi di sostegno al ritorno nel settore dell'asilo è diminuito del 6,6%, attestandosi a 3425 persone (2021: 3666). Oltre alle partenze di persone del settore dell'asilo, lo scorso anno si sono registrate anche numerose partenze di cittadini ucraini (6666 persone).
Nel periodo sotto esame, la Svizzera ha chiesto ad altri Stati Dublino la presa in carico di 8029 persone (2021: 4936 richieste). Nel medesimo periodo, 1566 persone sono state trasferite nello Stato Dublino competente (2021: 1375).
Contemporaneamente, la Svizzera ha ricevuto 3777 richieste di presa in carico da altri Stati Dublino (2021: 3381 richieste); 784 persone sono state trasferite in Svizzera (2021: 745).
Guerra in Ucraina
Durante lo scorso anno, il settore della migrazione dell'Europa centrale e della Svizzera è stato fortemente influenzato dall'arrivo di milioni di profughi ucraini in fuga dalla guerra. Per far fronte a questo afflusso, il più importante dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi, il 12 marzo 2022 il Consiglio federale ha attivato lo statuto di protezione S, grazie al quale i profughi ucraini ottengono rapidamente un diritto di soggiorno senza dover sottoporsi a una procedura d'asilo ordinaria.
Già nelle prime sei settimane dall'attivazione dello statuto di protezione S le autorità hanno registrato oltre 40'000 persone in cerca di protezione provenienti dall'Ucraina. Fino a fine 2022 sono state presentate 74'959 richieste per lo statuto S, il quale è stato concesso in 72'611 casi. Per 7621 persone lo statuto S è cessato già nel 2022, e a fine anno si stava esaminando la possibilità di far cessare altri 1542 statuti S.
Tensione anche nel 2023
Per il 2023 il numero di domande d'asilo primarie che verranno presentate in Svizzera dipenderà molto dall'evoluzione della migrazione dalla Turchia verso Grecia e Bulgaria, dalla migrazione secondaria da Grecia e Bulgaria nonché dalla migrazione dalla Turchia verso l'Italia.
Saranno determinanti anche l'entità del flusso migratorio dall'Africa settentrionale o da Stati esentati dall'obbligo di visto verso l'Europa e la prassi dei paesi confinanti con la Svizzera in materia d'asilo e di rimpatrio; anche le misure che i nostri Stati limitrofi adotteranno in tema di controlli alla frontiera potranno avere un influsso.
La Svizzera non è la meta finale
La Svizzera non è più un paese di destinazione per i migranti e potenziali richiedenti asilo. A scriverlo è la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) nel suo rapporto per il 2022, in cui indica la Francia e la Germania quali mete preferite.
La maggioranza delle persone intercettate ai confini, specie alla frontiera a sud e a quella ad est della Svizzera, non ha infatti depositato una domanda di asilo nel nostro Paese, sottolinea il documento.
Rispetto alle richieste di asilo globali inoltrate in Europa nel 2022 (stima 1,05 milioni compresa la Gran Bretagna, +55% rispetto al 2021) la parte di quelle in Svizzera si avvicina al 2,4%, ossia 0,1 punti percentuali in più rispetto al 2021. Dal 2016, questo tasso oscilla entro il 2% e il 2,4%. Un altro dato che rafforza la convinzione della SEM secondo cui la Confederazione è luogo di transito piuttosto che di arrivo.
In media più richiedenti in Svizzera
Tuttavia, con 2,8 richiedenti asilo per 1000 abitanti (2021:1,7), la Svizzera si piazza sopra la media europea, ossia 2 richiedenti asilo per 1000 abitanti (2021: 1,3). I paesi europei con quote più elevate nel 2022 sono Cipro (24,1), Austria (12,2), Grecia (3,5), Lussemburgo (3,4), Slovenia (3,2), Belgio (3,2), Bulgaria (2,9), Germania (2,8) e Irlanda (2,7).
Circa le rotte migratorie, nel 2022 la via principale per giungere in Europa è passata dal Mediterraneo, soprattutto dalla Libia (ma anche dalla Tunisia, benché in calo, e dalla Turchia): in Italia sono sbarcati 105'150 individui, ossia 37'650 in più rispetto al 2021. Si tratta della cifra più alta dal 2017 (119'400 persone).