Attacco alla libertà di stampaGiornalista svizzero minacciato da Mosca, il DFAE convoca l'ambasciatore russo
bt, ats
20.4.2023 - 18:04
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha convocato giovedì l'ambasciatore russo in Svizzera dopo le minacce della rappresentanza diplomatica verso un giornalista della Neue Zürcher Zeitung.
20.04.2023, 18:04
20.04.2023, 22:29
SDA
I servizi di Ignazio Cassis hanno messo in evidenza con il diplomatico che tali propositi sono «inaccettabili».
«Questo tipo di intimidazione» non è tollerata in Svizzera, ha indicato giovedì a Keystone-ATS il portavoce del DFAE Pierre-Alain Eltschinger, ricordando che la libertà d'informazione e quella di stampa sono garantite dalla Costituzione. I media devono infatti poter svolgere il proprio lavoro, essenziale in una democrazia, senza timori.
L'autore messo in guardia dalla Russia
La questione riguarda una dichiarazione dell'ambasciata russa a Berna riguardante un articolo del quotidiano svizzerotedesco.
Nella nota, l'autore del pezzo viene citato per nome e viene informato sulle disposizioni di diritto, incluse le pene, che potrebbero essere applicate alle sue dichiarazioni in Russia.
In base a ciò, il giornalista rischierebbe una pena pecuniaria, i lavori forzati o una pena detentiva di diversi anni.
Cosa diceva l'articolo?
Il reportage contestato dalla rappresentanza del Cremlino trattava, tra l'altro, della resistenza nella città di Melitopol, nella regione dell'Ucraina sudorientale di Zaporizhzhia. «Tra le azioni di guerriglia relativamente pacifiche c'è il fatto che le donne della città hanno distribuito biscotti con lassativi ai soldati russi», riferiva ad esempio il giornale.
Secondo l'ambasciata, il vocabolario scelto nel pezzo mira a giustificare il terrorismo. Inoltre, l'autore avrebbe riportato «le invenzioni e le dicerie più ridicole», come l'episodio dei pasticcini.
Reagisce anche l'associazione dei giornalisti
Il DFAE aveva già reagito mercoledì su Twitter, assicurando che all'ambasciatore di Mosca Sergey Garmonin sarebbe stato «comunicato senza mezzi termini» che le minacce non erano considerate accettabili. Non era però chiaro se il diplomatico sarebbe stato convocato o se il tutto si sarebbe svolto per iscritto.
Le minacce giovedì sono inoltre state condannate dalle organizzazioni dei giornalisti. Secondo il sindacato Impressum, si tratta di un attacco di Stato contro la libertà di stampa che non può essere accettato in Svizzera. L'accusa di giustificazione del terrorismo viene definita «assurda».
Impressum, in una presa di posizione, chiede anche alle competenti autorità elvetiche di esaminare se quanto dichiarato debba avere conseguenze penali.