Votazioni federali I governi cantonali vogliono la RFFA

ATS

10.5.2019 - 17:37

Benedikt Würth (PPD/SG), presidente della Conferenza dei governi cantonali: «Confederazione e i Cantoni hanno sviluppato un progetto sostenibile ed equilibrato» per la riforma fiscale e il finanziamento dell'AVS (RFFA).
Benedikt Würth (PPD/SG), presidente della Conferenza dei governi cantonali: «Confederazione e i Cantoni hanno sviluppato un progetto sostenibile ed equilibrato» per la riforma fiscale e il finanziamento dell'AVS (RFFA).
Source: KEYSTONE/PETER SCHNEIDER

La Conferenza dei governi cantonali (CdC) è favorevole al progetto di riforma fiscale e finanziamento dell'AVS (RFFA) in votazione il prossimo 19 di maggio. Chiede che questa riforma venga attuata il più presto possibile.

«La Confederazione e i Cantoni hanno ascoltato la volontà del popolo e hanno sviluppato un progetto sostenibile ed equilibrato», ha dichiarato Benedikt Würth, consigliere di Stato (PPD/SG) e presidente della CdC, oggi a Berna, secondo un comunicato. Non fare nulla potrebbe indebolire l'economia nazionale e danneggiare la reputazione della Svizzera.

Secondo la consigliera di Stato socialista Eva Herzog (BL), il progetto federale è una soluzione equa. Permetterà di destinare ogni anno oltre due miliardi di franchi supplementari all'AVS: «un vero e proprio atto di solidarietà sociale», ritiene la «ministra», la quale ha ricordato che un «no» farebbe precipitare nelle cifre rosse il fondo di compensazione dell'AVS.

Il direttore del Dipartimento delle finanze di Zurigo Ernst Stocker (UDC) ha sottolineato l'importanza della riforma per il suo cantone, in quanto grande piazza finanziaria. Un cantone economicamente forte sarebbe anche di grande importanza per l'intero Paese. A fianco della Confederazione, Zurigo fornisce il maggior contributo alla perequazione finanziaria nazionale. Questa solidarietà è sostenibile a lungo termine solo se il cantone, grazie alla RFFA, rimarrà competitivo e manterrà i posti di lavoro.

Per la CdC, il disegno di legge risponde anche alle aspettative della popolazione, che vuole una riforma equilibrata che fornisca soluzioni a due grossi problemi: il finanziamento dell'AVS e la garanzia dei posti di lavoro. Inoltre, sono stati corretti gli eccessi della Riforma III dell'imposizione delle imprese (RIE III), bocciata in votazione nel febbraio 2017.

Cantoni si mobilitano

Secondo un'inchiesta della CdC, 19 governi cantonali hanno già trasmesso ai rispettivi Gran Consigli un messaggio legislativo per l'attuazione a livello cantonale della RFFA. Altri cinque Cantoni prevedono di farlo entro il primo semestre di quest'anno. Due invece in un secondo momento.

Otto Cantoni – Zurigo, Glarona, Friburgo, Soletta, Basilea Città, San Gallo, Neuchâtel e Ginevra – hanno completato le deliberazioni parlamentari sui progetti di concretizzazione sul piano locale. In quattro Cantoni questi sono già definitivi. I votanti di Soletta e Ginevra si pronunceranno il 19 maggio – lo stesso giorno della votazione sulla RFFA – sull'applicazione a livello cantonale della riforma, mentre quelli di Friburgo dovrebbero essere chiamati a farlo entro giugno.

Secondo Würth, i Cantoni stanno realizzando pacchetti di attuazione equilibrati e solidi, sostenibili anche a livello politico-finanziario. Nessuno comporta una riduzione del servizio pubblico, al contrario, la popolazione ne trarrà benefici. Dando un'occhiata ai piani di applicazione – ha affermato – si può vedere che molti Cantoni hanno previsto misure di compensazione sociale a favore delle persone fisiche.

Pressione internazionale

Su pressione internazionale, la Svizzera deve rinunciare allo statuto fiscale speciale accordato a 24'000 imprese. La riforma prevede nuove agevolazioni, come un sistema di patent box, ovvero degli strumenti fiscali che consentono un'imposizione privilegiata degli utili generati dalla proprietà intellettuale. Gli sgravi andranno a beneficio di tutte le aziende. A conti fatti, le multinazionali pagheranno un po' più d'imposta e le piccole e medie imprese (PMI) di meno.

La principale misura fiscale – la riduzione dell'aliquota cantonale d'imposizione sull'utile delle imprese – non compare formalmente nel progetto. Tuttavia, la Confederazione verserà ai cantoni circa un miliardo di franchi a titolo di compensazione, attraverso un aumento dal 17% al 21,2% della quota dell'imposta federale diretta loro attribuita.

Prima versione rigettata

Dopo la bocciatura del precedente progetto – la RIE III -, la RFFA potrebbe, secondo due recenti sondaggi, venir accettata alle urne. Il parlamento ha significativamente rivisto il testo. Dei limiti saranno posti al principio dell'apporto di capitale, criticato dalla sinistra, che consente di distribuire miliardi di franchi agli azionisti in esenzione d'imposta.

Ma sopratutto, la riforma è stata accoppiata a un contributo di quasi due miliardi di franchi all'anno all'AVS. Per ogni franco risparmiato dalle imprese grazie alla riforma fiscale, ne sarà versato uno nel primo pilastro.

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