SvizzeraInflazione, energia e pensioni nel menù del Parlamento
cp, ats
8.9.2022 - 07:30
Come per la pandemia di Covid-19, passata un po' in secondo piano, la sessione autunnale che si apre lunedì 12 settembre (fino al 30) sarà condizionata dall'attualità: la paventata penuria di energia e l'aumento dei prezzi, tutti aspetti legati alla guerra in Ucraina.
Keystone-SDA, cp, ats
08.09.2022, 07:30
08.09.2022, 08:32
SDA
In particolare, per quanto attiene all'energia, a preoccupare sia la politica che la popolazione, come anche gli ambienti economici, è il costo della bolletta dell'elettricità, che potrebbe «esplodere». Frattanto, il Consiglio federale ha lanciato una campagna per il risparmio di energia. Il Parlamento, per dare il buon esempio, ha deciso intanto di rinunciare all'illuminazione notturna di Palazzo federale. Probabile anche che la temperatura dei locali – sale di commissione e dei due Consigli – verrà ridotta.
In merito al potere d'acquisto della famiglie, nella sua ultima riunione alla casa von Wattenwyl con i partiti di Governo, il Consiglio federale ha sostenuto di non dovere intervenire per il momento, visto che l'inflazione – al 3,4% a luglio – è ancora sotto controllo e ben al di di sotto (-5 punti percentuali) della media registrata nella zona euro.
Più preoccupante la situazione però per i grandi consumatori di energia. Lo dimostra quanto sta accadendo alla Stahl Gerlafingen, un'acciaieria solettese che, secondo i vertici dell'azienda, prevede una bolletta di 45 milioni di franchi per la fine di ottobre, una cifra superiore ai costi annuali.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per dibattiti – al riguardo sono previste due sessioni straordinarie – animati alle Camere, con diversi partiti che chiedono interventi di sgravio, per esempio sui premi malattia, un incremento delle rendite di vecchiaia o un taglio delle tasse sui carburanti.
Pensioni e sanità
Ai temuti aumenti dell'energia per le famiglie si sommano le preoccupazioni della popolazione per le pensioni. Nell'attesa di conoscere l'esito della votazione del 25 di settembre sulla riforma dell'AVS, il Consiglio degli Stati riprenderà i dibattiti sull'altro grande tema in agenda, ovverosia la riforma delle casse pensioni (2. pilastro).
I dibattiti erano previsti per la sessione di giugno, ma non sono andati oltre la fase introduttiva poiché i «senatori» hanno deciso di rimandare l'intero progetto in commissione. Pomo della discordia è la compensazione per la riduzione del tasso di conversione – che porterà a una diminuzione generalizzata delle rendite di vecchiaia – degli averi del secondo pilastro. Le donne e i lavoratori a basso reddito in particolare non dovrebbero venire eccessivamente penalizzati.
La destra è divisa sulla migliore strada da seguire. Il Consiglio nazionale ha adottato un modello meno generoso di quello proposto dal Governo. La sinistra ha già sollevato la minaccia del referendum se la riforma non sarà sufficientemente equilibrata.
Sanità
L'altro tema ricorrente sui banchi del Parlamento riguarda la sanità, e i costi in costante ascesa nonostante gli sforzi per limitarne la progressione; anche quest'autunno è atteso l'ennesimo aumento (si teme una «stangata» con un incremento medio del 10%). La Camera dei Cantoni dovrà occuparsi di due iniziative: quella dell'Alleanza del Centro volta a limitare i premi e quella del Partito socialista che vorrebbe limitare al 10% il «peso» dei premi sul reddito delle famiglie.
In entrambi i casi, il Consiglio federale ha presentato dei controprogetti indiretti che il Consiglio nazionale ha già accolto, seppur con alcune modifiche. La Camera dei Cantoni prenderà in considerazione anche l'attuazione di una parte dell'iniziativa sulle cure infermieristiche approvata dal popolo nel novembre 2021 allo scopo di rendere più attrattiva una carriera in questo settore professionale.
Riforma energetica
Nella prima settimana di sessione, il piano di salvataggio delle aziende elettriche elaborato dal Governo sarà sottoposto al Consiglio nazionale. Nel giugno scorso gli Stati avevano già dato il loro benestare al pacchetto di 10 miliardi di franchi destinato a fornire la liquidità necessaria, sotto forma di prestiti, a società di importanza sistemica come Alpiq, Axpo e BKW che dovessero trovarsi in difficoltà. Nel frattempo, il governo è già corso ai ripari – mediante legislazione d'urgenza – concedendo ad Axpo una linea di credito di 4 miliardi
Nello stesso ambito, il Consiglio degli Stati prenderà in considerazione per la prima volta una riforma energetica globale, che include il rafforzamento delle energie rinnovabili locali. Contemporaneamente, l'esecutivo intende realizzare una completa apertura del mercato dell'elettricità.
Difesa
I caccia statunitensi F-35A continueranno ad essere al centro della scena. Dopo la conclusione positiva dell'iniziativa della sinistra per fermare l'acquisto dei jet e la decisione del Consiglio federale di procedere con la firma dei contratti senza attendere il voto popolare, i dibattiti promettono di essere vivaci.
La maggioranza di destra del Consiglio nazionale dovrebbe sostenere il Messaggio sull'esercito 2022, che ratifica una spesa di 6,035 miliardi per 36 caccia. Tuttavia, prima di prendere una decisione definitiva, sono attesi due rapporti sulla procedura di selezione adottata per la scelta del nuovo caccia.
Ambiente
Dopo l'esercito, non poteva mancare la protezione dell'ambiente. La Camera dei Cantoni dovrebbe sostenere il controprogetto del Consiglio nazionale all'iniziativa sui ghiacciai; tale disegno di legge dovrebbe fornire alla Svizzera obiettivi climatici concreti per raggiungere la neutralità carbonio entro il 2050.
La perdita di biodiversità sarà all'ordine del giorno del Consiglio nazionale. Sebbene appaia improbabile che il Parlamento sostenga l'iniziativa «Biodiversità», il controprogetto della commissione preparatoria, che segue a grandi linee il disegno governativo, prevede di designare nella legge sulla protezione della natura e del paesaggio aree destinate a tale scopo.
Pirati della strada, marcia indietro?
Da ultimo, il Parlamento affronterà anche, a livello di divergenze, la rivista legge sulla circolazione stradale. Il Consiglio nazionale potrebbe rivedere l'ammorbidimento di due articoli sulla pirateria stradale per evitare il lancio di un referendum. Quest'ultimo era stato annunciato da Roadcross, associazione delle vittime degli incidenti della circolazione, al termine del dibattito agli Stati durante la sessione estiva. La Camera del popolo aveva già trattato il tema in marzo.
In sintesi, la commissione preparatoria raccomanda al plenum di tornare sui propri passi e mantenere la pena minima di un anno di detenzione per i reati di pirateria stradale. Sulla base delle esperienze fatte negli ultimi anni, l'articolo deve però essere adeguato in modo tale da poter scendere al di sotto della pena minima, qualora non vi siano iscrizioni nel casellario giudiziale a causa di violazioni delle norme della circolazione o qualora il superamento della velocità massima sia stato commesso per motivi validi.
La commissione vuole anche, come avviene oggi, che i reati di pirateria siano puniti con una revoca della licenza di almeno 24 mesi (e non 12 mesi come deciso durante i dibattiti precedenti). La durata minima della revoca deve però poter essere ridotta, di 12 mesi al massimo, nei casi in cui le pena detentiva minima sia stata anch'essa ridotta in base all'articolo precedente.
Secondo la commissione, adeguando questi due punti della legge sarà possibile continuare a reprimere i reati di pirateria con la dovuta intransigenza, consentendo però nel contempo di conseguire lo scopo iniziale della revisione, ossia conferire ai giudici un maggior margine di apprezzamento.