In Svizzera Stop alla raccolta delle firme per l'Iniziativa «Europa»

cp, ats

5.2.2025 - 16:14

Sanija Ameti, copresidente di Operation Libero, al lancio ufficiale dell'iniziativa popolare sull'Europa lo scorso 2 di aprile.
Sanija Ameti, copresidente di Operation Libero, al lancio ufficiale dell'iniziativa popolare sull'Europa lo scorso 2 di aprile.
Keystone

Basta con la raccolta delle firme per l'iniziativa popolare «Per una Svizzera forte (iniziativa Europa)» lanciata nel 2024: in una nota odierna, il comitato promotore giustifica la decisione con la volontà di concentrarsi sulla ratifica degli accordi bilaterali III.

Keystone-SDA, cp, ats

Stando alla nota, pubblicata sul sito di Operazione Libero, il comitato ha preso conoscenza con soddisfazione dei risultati delle trattative fra Berna e Bruxelles che prendono in considerazione molti degli obiettivi perseguiti dall'iniziativa, atti a fornire una base per garantire a lungo termine un rafforzamento delle relazioni bilaterali fra la Svizzera e l'Ue.

I promotori dell'iniziativa intendono fare del loro meglio affinché i bilaterali III riescano; si tratterà di un compito non facile, ammettono, anche se gli accordi sono «chiaramente positivi» per la Svizzera.

L'iniziativa, lanciata ufficialmente il 2 aprile dell'anno scorso e sostenuta da varie associazioni della società civile, da ex parlamentari nonché dai Verdi, chiede una decisione di principio nelle relazioni fra Berna e Bruxelles inserendo nella Costituzione obiettivi a lungo termine: garantire le libertà acquisite del mercato interno dell'Ue, come la libera circolazione delle persone e delle merci, e rafforzare la cooperazione in settori quali la politica climatica, l'istruzione, la ricerca e la cultura.

Il comitato promotore aveva tempo fino al 2 ottobre 2025 per racimolare le 100 mila sottoscrizioni necessarie alla riuscita. Raggiunta da Keystone-ATS, la copresidente di Operazione Libero, Sanija Ameti, non ha voluto rivelare quante sottoscrizioni sono state raccolte finora. Non verrà insomma pubblicato alcun risultato intermedio.

Ad ogni modo, l'amministrazione federale sta mettendo a punto il messaggio sui Bilaterali III che dovrebbe partire in consultazione prima dell'estate. Il parlamento dovrebbe occuparsene nel 2026.

Si dovrà anche stabilire se il pacchetto sarà sottoposto a referendum facoltativo o obbligatorio; gli avversari, specie l'UDC, spingono per la seconda opzione, che richiede la maggioranza di popolo e e Cantoni e non la semplice maggioranza degli aventi diritto. Un'eventuale votazione popolare potrebbe tenersi nel 2027 o 2028.