Misure coercitive Nuove indagini sugli internamenti nomadi

ATS

27.5.2019 - 15:55

L'associazione che tutela gli interessi dei nomadi jenisch, sinti e rom svizzeri chiede indagini senza pecche su quanto successo alle vittime di internamenti amministrativi nel secolo scorso.
L'associazione che tutela gli interessi dei nomadi jenisch, sinti e rom svizzeri chiede indagini senza pecche su quanto successo alle vittime di internamenti amministrativi nel secolo scorso.
Source: KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER

Quanto successo alle vittime di internamenti amministrativi in Svizzera nel secolo scorso deve essere oggetto di indagini senza pecche. 

Lo chiede l'associazione «Radgenossenschaft der Landstrasse», che tutela gli interessi dei nomadi jenisch, sinti e rom elvetici.

In una nota diffusa lunedì, l'organizzazione chiede ricerche supplementari negli istituti statali e nelle istituzioni ecclesiastiche dove sono stati collocati i nomadi, poi morti, e di spiegare le cause dei loro decessi.

Nuove ombre sulle persone internate

A metà maggio, uno studio grigionese ha gettato nuove ombre sulle persone internate sulla base di una decisione amministrativa, senza il parere di un tribunale. Scheletri riesumati nei Grigioni presentavano un numero «estremamente elevato» di costole rotte, lasciando presupporre maltrattamenti nel centro di correzione cantonale Realta a Cazis.

La «Radgenossenschaft der Landstrasse» chiede inoltre che gli internamenti abusivi siano oggetto di una documentazione che abbia la funzione di un memoriale. «Gli internati e i bambini collocati ai quali è stata rubata l'infanzia devono essere onorati», scrive l'associazione.

Infine, la «Radgenossenschaft der Landstrasse» esige di accelerare i tempi nel pagamento dei risarcimenti finanziari agli ex bambini collocati. Secondo l'organizzazione, molti stanno pazientando da più di un anno.

Un capitolo buio della storia svizzera

Gli internamenti abusivi, protrattisi sino al 1981, costituiscono un capitolo buio della storia svizzera e un lavoro di riesame storico è in corso da alcuni anni a livello cantonale e federale.

Il numero di vittime in tutta la Svizzera è stimato in 50'000-60'000. Un credito di 300 milioni è stato messo a disposizione per risarcire le persone oggetto di un internamento amministrativo. Circa 9000 hanno inoltrato una richiesta di indennizzo alla Confederazione, due terzi delle quali sono state evase.

Tornare alla home page