Svizzera- Arabia Saudita Caso Khashoggi, Maurer parla di "un malinteso"

ATS

26.1.2019 - 16:07

Il presidente della Confederazione Ueli Maurer
Il presidente della Confederazione Ueli Maurer
Source: KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER

Il presidente della Confederazione Ueli Maurer ritiene che le sue recenti dichiarazioni sul caso del giornalista Khashoggi, che hanno sollevato critiche da più parti, siano state capite male.

Oggi è per la prima volta tornato su quanto ha affermato al Forum economico mondiale (WEF) di Davos.

Dopo aver incontrato il ministro saudita delle finanze, egli aveva detto che il caso del giornalista assassinato era chiuso da tempo ("schon lange abgehandelt"). Intervenendo ai microfoni della radio svizzerotedesca SRF, Maurer ha spiegato che le affermazioni si riferivano "all'incontro con il suo collega, il ministro delle finanze", ma non che la vicenda fosse chiusa da parte svizzera.

Nelle relazioni fra Berna e Riad ci sono ancora questioni non chiarite che devono essere affrontate, ha aggiunto, precisando che un ritorno alla normalità è comunque nell'interesse della Svizzera.

Maurer pensa che si recherà ancora quest'anno in Arabia Saudita. Nel 2018 il viaggio era stato rinviato dopo che era venuto alla luce l'assassinio di Khashoggi, scomparso il 2 ottobre nel consolato saudita a Istanbul. A fine ottobre erano inoltre state sospese le consegne di pezzi di ricambio di armi a Riad.

Interrogato giovedì scorso dai giornali del gruppo Tamedia, il consigliere federale Ignazio Cassis ha ammesso che le relazioni con Riad non seguono il corso "normale". In tal senso lo spostamento del viaggio del presidente della Confederazione rappresenta un segnale forte. "Al Dipartimento degli esteri continueremo ad avere una posizione critica nel dialogo con l'Arabia Saudita".

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