Un fatto personaleUna casa di riposo sangallese si rifiuta di ospitare una coppia di anziani, ecco perché
Samuel Walder
4.10.2024
Klara e Hans Künzli non possono trasferirsi nella casa per anziani «Lindenbaum» di Zuzwil nel Canton San Gallo. La causa non è la mancanza di spazio o di soldi, ma un vecchio attrito personale. Infatti la figlia, una volta dipendente della struttura, e il presidente del Comitato della residenza avrebbero alle spalle un litigio.
Samuel Walder
04.10.2024, 06:00
04.10.2024, 08:19
Samuel Walder
Hai fretta? blue News riassume per te
La coppia di pensionati Klara e Hans Künzli non può trasferirsi nella casa di riposo «Lindenbaum» a Zuzwil, nel Canton San Gallo.
La figlia dei due anziani, Monika Kleinburger, ha lavorato nella stessa struttura fino al 2021, quando si è dimessa.
Le sue dimissioni avrebbero causato il risentimento del presidente del Comitato della residenza, attuale sindaco di Zuzwil, che ha rifiutato l'ammissione dei suoi genitori.
La famiglia ha cercato di raggiungere un accordo extragiudiziale con il Comune, ma senza successo.
I due anziani stanno ora cercando di ottenere l'ammissione alla casa di riposo tramite le autorità cantonali.
La coppia di pensionati Klara e Hans Künzli vive a Züberwangen, nel Canton San Gallo, dal 1956. Klara è originaria della Germania, mentre Hans del Toggenburgo, una valle sangallese nella parte superiore del fiume Thur, come scrive il «Tagblatt». I due hanno vissuto una bella vita nel piccolo villaggio della Svizzera orientale.
Il signor Künzli era il presidente del villaggio ed era molto impegnato in Paese, mentre sua moglie era impegnata nel club femminile, nel club di ginnastica e nella parrocchia cattolica. Oggi lei ha 90 anni e lui 88.
Al momento la coppia vive nella casa di riposo «Sonnmatt» di Niederuzwil. Il loro desiderio più grande è quello di trasferirsi nella struttura «Lindenbaum» di Zuzwil, ma quest'ultima si rifiuta.
Il motivo? Si potrebbe ipotizzare che la residenza non abbia più posti liberi o che la coppia non possa permettersi il soggiorno, ma in realtà il vero motivo è un altro, più personale.
La causa è un «vecchio» litigio
La figlia dei Künzli, Monika Kleinburger, ha infatti lavorato presso la medesima casa di riposo dal 2013 al 2021, quando si è dimessa in seguito a dei conflitti con la direzione. All'epoca quest'ultima non voleva che la donna se ne andasse, per il timore che altri dipendenti si licenziassero.
Secondo la donna è accaduto esattamente questo: in seguito alla sua decisione, infatti, altro personale infermieristico ha dato le dimissioni. Per questa ragione lei crede che «Roland Hardegger si risenta ancora oggi di quello che è successo dopo le mie dimissioni».
Il sindaco di Zuzwil, che è anche il presidente del Comitato della casa di riposo, ha rifiutato l'ammissione dei suoi genitori alla residenza per anziani. Un rifiuto di cui loro ne soffrono.
Da allora la coppia e il Comune hanno discusso e litigato. Secondo le e-mail inviate dai loro avvocati, il Comune ha rifiutato l'ultima proposta di accordo della famiglia. Il conflitto rimane tuttora irrisolto.
Ora è il Cantone a decidere
I pensionati ne hanno però abbastanza. I Künzli hanno deciso di portare il caso al Cantone. Kleinburger afferma: «La mia famiglia desiderava fortemente che la vicenda si concludesse con un accordo e che si mettesse una pietra sopra. Il fatto che questo non sia possibile mi rende triste e arrabbiata allo stesso tempo».
Quello che è successo ai due anziani è stato ingiusto ed è per questo che hanno voluto continuare a lottare. «Ai miei genitori è stato negato l'ingresso nella casa di riposo per motivi che non avevano nulla a che fare con loro», afferma Monika.
A giugno l'avvocato della famiglia ha proposto un accordo extragiudiziale in cui il Comune avrebbe contribuito con 18'000 franchi alla sovrattassa per i non residenti.
Questo supplemento viene riscosso quando le persone si trasferiscono in una struttura da fuori città, e i Künzli pagano oltre 30'000 franchi in più alla residenza «Sonnmatt».
La sentenza cantonale non è ancora nota
All'inizio del 2023 la coppia ha portato il caso davanti al Cantone, ma il procedimento è stato sospeso per consentire un accordo extragiudiziale, ma questo tentativo è adesso definitivamente fallito. Non è ora chiaro quando il Cantone si occuperà del caso.
Ma cosa faranno i Künzli se il Cantone deciderà contro la volontà della famiglia? «Non lo sappiamo ancora. Almeno questo giudizio arriverà da un ente che non è emotivamente coinvolto nella questione», risponde la figlia.