Legge Covid-19 Secondo l'UDC è discriminante e arbitraria

cp, ats

15.10.2021 - 16:41

In primo piano lo slogan contro la Legge Covid-19 in votazione a novembre e, sullo sfondo, il presidente dell'UDC, Marco Chiesa.
In primo piano lo slogan contro la Legge Covid-19 in votazione a novembre e, sullo sfondo, il presidente dell'UDC, Marco Chiesa.
Keystone

No alla discriminazione e all'arbitrio. Con questo motto, l'UDC e la sua sezione giovanile hanno invitato oggi la popolazione a respingere il 28 di novembre la Legge Covid-19 contro la quale è stato lanciato il referendum.

Keystone-SDA, cp, ats

Il Certificato covid, le cui basi legali sono incluse nella legge in votazione, è considerato dall'UDC una sorta di obbligo camuffato per obbligare la popolazione a immunizzarsi. Eppure, ha affermato oggi davanti ai media il presidente del partito Marco Chiesa, «la vaccinazione deve rimanere un atto volontario dei cittadini». Tuttavia, il partito considera la vaccinazione come uno dei mezzi più importanti nel contrasto alla pandemia.

A rischio la coesione della società

L'UDC teme insomma una «divisione della società» a causa della legge Covid, norma che costituisce la base per l'uso del certificato in ristoranti, bar e impianti sportivi. La politica del Consiglio federale, stando ai democentristi, divide la società in persone «buone», perché vaccinate, e in persone «cattive» poiché restie a farsi inoculare il preparato. La situazione attuale sfocia in ultima analisi nella ghettizzazione di quest'ultime.

Troppo potere al Consiglio federale

Il secondo argomento principale contro il progetto di legge è il potere crescente del Consiglio federale. Il certificato Covid, che avrebbe dovuto facilitare gli spostamenti, verrebbe «usato in modo improprio, venendo così trasformato in un mezzo di pressione da parte dello Stato». Diritti fondamentali, come quello dell'integrità fisica, vengono calpestati secondo l'UDC. Respingendo il progetto di legge, i democentristi vogliono ripristinare «la libertà, i diritti fondamentali e la normalità».

«Aprire tutto a tutti»

L'unico modo per tornare alla normalità è «aprire tutto a tutti», ha sostenuto il presidente dei giovani UDC, David Trachsel, secondo cui sono proprio i suoi coetanei aver fatto «molti sacrifici, in nome della solidarietà, con gli anziani dall'inizio della pandemia e che ora sono costretti a sottoporsi alla vaccinazione. Tutti coloro che volevano farsi vaccinare sono stati accontentati. Il virus si è ormai diffuso a tal punto tra la popolazione, secondo Trachsel, da rendere inverosimile in futuro un sovraccarico degli ospedali.

Oltre alle basi del certificato, gli emendamenti alla legge previsti il 28 novembre adottati nel marzo scorso riguardano anche l'estensione degli aiuti finanziari alle persone danneggiate dalla pandemia e il sostegno ai test.

Unico partito che si oppone alla legge

L'UDC è l'unico partito di governo che si oppone al progetto di legge. Il governo, i cantoni e una chiara maggioranza del parlamento sostengono invece la revisione della legge. Tre movimenti di cittadini scettici nei confronti delle misure anti-Covid hanno presentato in luglio quasi 190 mila firme a sostegno del referendum.

Nel giugno scorso, un primo referendum contro la legge Covid è chiaramente fallito. L'elettorato ha detto sì al disegno di legge col 60% dei suffragi. Il certificato non era ancora incluso nel disegno di legge. I provvedimenti messi a punto dal governo, assieme ai cantoni e alle cerchie interessate, continuano apparentemente ad incontrare l'approvazione della maggioranza. In un sondaggio pubblicato oggi da Tamedia e «20 Minuten», il 63% afferma di sostenere la rivista legge Covid sulla quale si voterà a fine novembre.