Proiezione La Legge Covid dovrebbe essere approvata con il 63% dei voti

hm, ats

28.11.2021 - 12:53

Alla fine ha prevalso però il sì.
Alla fine ha prevalso però il sì.
Keystone

La legge Covid-19 è stata approvata con il 63% dei voti, stando a una proiezione odierna dell'istituto demoscopico Gfs.bern, che segue lo scrutinio per conto dell'ente televisivo SRG SSR.

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I dati parziali che provengono dai cantoni confermano questa tendenza. Finora non sono però disponibili dati definitivi completi.

Il popolo si era già espresso nel giugno 2021 sulla legge Covid-19, nella sua versione risalente al settembre 2020: il testo era stato approvato con il 60,2% di voti (69,2% in Ticino, 57,6% nei Grigioni). Contro le modifiche introdotte nel marzo di quest'anno è stato lanciato un secondo referendum.

Rispetto alla prima votazione il clima sociale appare più teso. Come in altri paesi europei non sono mancate le manifestazioni contro le restrizioni e l'ingerenza dello stato e le autorità non escludono oggi proteste: sono ad esempio state erette protezione intorno a Palazzo federale.

Da parte loro le autorità insistono nella loro strategia. Nelle ultime settimane anche in Svizzera vi è stato un nuovo aumento dei contagi da coronavirus, ma il Consiglio federale non ha adottato nuove misure – non pochi osservatori hanno detto che questo è avvenuto proprio per non creare malumore prima della votazione odierna – lasciando ai cantoni la responsabilità di adottare eventualmente norme più severe.

Il punto più controverso

Il punto più controverso delle disposizioni sottoposte al popolo è quello relativo al certificato Covid, che non appare peraltro nella lunga domanda che figura sulla scheda di voto, cosa che ha innescato polemiche. La normativa riguarda però anche ambiti quali il tracciamento dei contatti dei contagiati, gli aiuti finanziari, le esenzioni della quarantena, il finanziamento dei test e altro ancora.

Tutto questo è utile agli individui e alle imprese, secondo il Consiglio federale e un'ampia maggioranza del parlamento. Il certificato permette di organizzare eventi che altrimenti non sarebbero possibili in temi di pandemia. Semplifica inoltre di molto gli spostamenti internazionali. Anche tutti i partiti hanno raccomandato il sì, ad eccezione dell'UDC (la Lega si è smarcata) e dell'Unione democratica federale, che si sono battuti per il no, e del Partito pirata, che lasciava libertà di voto.

La posizione dei contrari

Secondo i contrari le norme vigenti sono perfettamente in grado di proteggere il paese dalla pandemia. A loro avviso la legge introduce di fatto un obbligo di vaccinazione indiretto per tutti, crea una frattura sociale e promuove la sorveglianza digitale di massa.

Al Consiglio federale vengono inoltre dati troppi poteri, di modo che il governo ottiene il controllo della vita dei cittadini. Per gli oppositori si tratta insomma di far sì che la Svizzera rimanga un paese in cui tutti godono degli stessi dioriti e in cui nessuno è ingiustamente sorvegliato. Il timore è anche che il pass Covid possa far entrare dalla finestra l'identità elettronica che il popolo svizzero nel marzo scorso aveva estromesso dalla porta, affossandola con referendum (64,3% di no).