SicurezzaLotta al terrorismo: Keller-Sutter per più cooperazione con l'Unione Europea
bp, ats
13.11.2020 - 17:57
La Svizzera è interessata a partecipare alle discussioni dell'Unione Europea su un approccio globale alla lotta contro il terrorismo, poiché è determinante ricevere e scambiare tempestivamente informazioni corrette e complete.
Lo ha detto la consigliera federale Karin Keller-Sutter partecipando oggi a una videoconferenza del Consiglio dei ministri di giustizia e degli affari interni dell'UE (Consiglio GAI), che fra l'altro ha anche proseguito la discussione sul nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, avviata a ottobre.
In una dichiarazione congiunta i ministri europei hanno sottolineato la necessità di un approccio globale degli Stati membri dell'UE e quelli associati a Schengen, poiché si trovano a dover affrontare le stesse sfide e movimenti terroristici violenti analoghi. A tal fine occorre ad esempio rafforzare la protezione delle frontiere esterne, migliorare lo scambio di dati relativi a potenziali terroristi e intensificare la cooperazione delle autorità inquirenti.
Fondamentale una stretta collaborazione
Anche la Svizzera ritiene che una stretta cooperazione in Europa sia fondamentale per prevenire e combattere il terrorismo, ha affermato la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), secondo un comunicato diffuso da quest'ultimo.
La consigliera federale ha aggiunto che i contatti intrattenuti dall'attentatore di Vienna in Svizzera mostrano che la lotta al terrorismo può funzionare soltanto se si agisce di comune intento, e scambiando tempestivamente informazioni.
I vari ministri concordano che le autorità competenti in Europa devono sapere chi entra e si muove nello spazio Schengen. E i viaggi di potenziali terroristi o estremisti violenti costituiscono una grande sfida per le autorità preposte alla sicurezza.
Gli sviluppi di Schengen in atto, quali il Sistema d'informazione SIS, l'interoperabilità e l'estensione di Frontex (l'agenzia europea della guardia dei confini), sono misure importanti per salvaguardare la libera circolazione nello spazio Schengen e garantire nel contempo un livello di sicurezza elevato.
La politica migratoria
Nel blocco della videoconferenza odierna riguardante la proposta per un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, il segretario di Stato Mario Gattiker ha accolto con favore il fatto che per mezzo del patto la Commissione UE intenda affrontare con un approccio globale.
La posizione della Svizzera in merito alle questioni migratorie coincidono in molti ambiti, in particolare – ha sottolineato – per quanto riguarda la necessità di procedure rapide alle frontiere esterne, il potenziamento della politica in materia di rimpatrio, il sostegno degli Stati membri particolarmente coinvolti e la protezione efficace delle frontiere esterne.
Gattiker si è fra l'altro detto espressamente favorevole all'intenzione di Frontex di accertare che il principio di non respingimento e i diritti fondamentali siano garantiti in qualsiasi momento.