Svizzera-UeMandato negoziale con l'Unione Europea, «sì» da 24 Cantoni al progetto del Consiglio federale
mp, ats
2.2.2024 - 16:44
La grande maggioranza dei Cantoni sostiene il progetto di mandato negoziale con l'Unione europea (Ue) presentato in dicembre dal Consiglio federale.
Keystone-SDA, mp, ats
02.02.2024, 16:44
02.02.2024, 16:54
SDA
Solo Svitto lo respinge, mentre Nidvaldo si astiene, ha annunciato oggi a Berna la Conferenza dei governi cantonali (CDC).
Riunita in assemblea straordinaria, la CDC ha accolto con favore l'intenzione del Consiglio federale di avviare un dialogo e di coinvolgere i Cantoni nei negoziati.
«Il progetto governativo è in linea con la posizione dei Cantoni», ha affermato ai media il presidente della Conferenza dei governi cantonali nonché consigliere di Stato argoviese Markus Dieth (Centro). L'obiettivo è di garantire una prosperità duratura alla Svizzera.
Democrazia diretta, federalismo e indipendenza
La CDC è favorevole al fatto che gli elementi istituzionali (adozione del diritto europeo, risoluzione delle controversie, monitoraggio dell'attuazione) dovrebbero essere trattati separatamente in ciascun accordo. Accolgono inoltre con favore il fatto che i principi di democrazia diretta, federalismo e indipendenza della Svizzera possano essere preservati.
I Cantoni si dicono soddisfatti sugli aiuti di Stato: le regole dell'UE avranno un impatto solo nei settori in cui esiste un accordo di accesso al mercato (trasporto aereo, trasporti terrestri ed elettricità).
Nuove prospettive
Il progetto di mandato apre nuove prospettive, ha aggiunto Dieth. I Cantoni considerano essenziale una rapida associazione della Svizzera ai programmi dell'UE, in particolare nei settori della formazione, della ricerca e dell'innovazione.
Sono sostanzialmente favorevoli all'apertura di nuovi accordi (elettricità, sicurezza alimentare e sanità). Sono inoltre d'accordo con il fatto che le discussioni proseguano con gli attori della politica interna.
«Oggi i Cantoni possono sottoscrivere questo progetto e sostenere il Consiglio federale», ha rilevato il vicepresidente della CDC nonché consigliere di Stato giurassiano Jacques Gerber (PLR), per il quale «è giunto il momento di negoziare con l'UE».
Nessun assegno in bianco
Gerber si attende ora che la «collaborazione costruttiva e fruttuosa» tra Governo e CDC prosegua e che i Cantoni continuino ad essere coinvolti nei negoziati. Tuttavia questo sostegno non è un «assegno in bianco», ha aggiunto il giurassiano.
«I Cantoni si esprimeranno nuovamente non appena emergeranno dei risultati». Spetta ora al Consiglio federale difendere gli interessi della Svizzera, gli ha fatto eco Dieth.