Sentenza USAManifestazioni pro e contro l'aborto ieri e oggi in Svizzera
mp, ats
2.7.2022 - 17:38
I sostenitori e gli oppositori al diritto di abortire sono scesi in piazza ieri e oggi in Svizzera dopo la recente decisione della Corte suprema americana di cancellare la storica sentenza «Roe v. Wade».
mp, ats
02.07.2022, 17:38
02.07.2022, 17:42
SDA
Ieri sera un raduno pro-aborto si è svolto a Berna, mentre oggi a Ginevra decine di cattolici hanno denunciato quello che hanno definito «il pensiero unico» politico sul tema.
Riuniti su invito dell'associazione «Oui à l'enfant», i partecipanti anti-aborto si sono ritrovati nel centro della città di Calvino. Su taluni striscioni si potevano leggere slogan quali «Interruption d'une vie gênante» oppure «l'avortement est un crime».
Gli organizzatori hanno deplorato l'ampio sostegno in Svizzera al diritto di abortire, che va, secondo loro, «dall'estrema sinistra fino ai ranghi di alcuni deputati UDC».
Hanno inoltre apprezzato l'opposizione all'aborto dell'ex presidente Usa Donald Trump. Quest'ultimo è riuscito a nominare dei giudici conservatori alla Corte suprema, il che è sfociato nella decisione di revocare il diritto federale all'aborto.
«Ciò che succede negli Usa può accadere anche in Europa e in Svizzera», ha detto uno dei tre sacerdoti presenti che ha animato una preghiera durante una decina di minuti. Tra gli spettatori curiosi non sono mancati alcuni slogan nei confronti dei manifestanti, come «vergognatevi» ed «è scandaloso».
Pro-aborto più numerosi ieri a Berna
Dal canto suo, il campo dei sostenitori all'aborto è riuscito ieri sera a Berna a riunire circa 500 persone sulla Piazza federale, ha indicato oggi la Gioventù socialista (GISO), che ha organizzato la manifestazione assieme al collettivo «Sciopero femminista» e alle Donne socialiste.
GISO si oppone con tutte le forze ad ogni iniziativa popolare annunciata o lanciata contro l'aborto. I progressi ottenuti in questo ambito devono essere preservati, si legge in una nota odierna.
Nel contempo, la Svizzera deve andare avanti. Il tabù che circonda le interruzioni di gravidanza deve essere levato e il tema deve essere affrontato anche a scuola. Infine, secondo GISO, i consultori riconosciuti dalla Confederazione devono essere maggiormente sostenuti a livello finanziario.
Codice penale
Il dibattito attuale verte in particolare attorno al Codice penale svizzero. I manifestanti di Ginevra ritengono «pericoloso» il fatto che si consentano aborti oltre la 12 settimana, una situazione che – a loro avviso – riguarderebbe il 5% delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVS).
Alcune settimane fa l'associazione Salute Sessuale Svizzera (SSCH) aveva dal canto suo promosso una Carta affinché «l'aborto venga considerato anzitutto come una questione sanitaria e non più come un affare penale». Un'iniziativa parlamentare per la soppressione dell'aborto nel Codice penale deve ancora essere discussa alle Camere federali.