Epidemia Marco Chiesa sul Consiglio federale: «Ha introdotto una dittatura»

pl, ats

24.2.2021 - 11:45

"Lockdown stop!": in un'intervista il presidente dell'UDC Marco Chiesa spara a zero sul Consiglio federale (foto d'archivio)
"Lockdown stop!": in un'intervista il presidente dell'UDC Marco Chiesa spara a zero sul Consiglio federale (foto d'archivio)
Keystone

Il presidente dell'UDC Marco Chiesa spara a zero sul Consiglio federale e in un'intervista alle testate di Tamedia afferma che in relazione alla pandemia il Governo ha introdotto una dittatura.

«La Svizzera non è una dittatura con la forza, ma una dittatura per come interpreta le leggi», dichiara il consigliere agli Stati ticinese al giornalista che gli chiede se con la sua retorica l'UDC non si faccia beffe delle vere vittime delle dittature in Cina o in Arabia Saudita.

«Da mesi – afferma Chiesa – il potere assoluto nel nostro Paese è esclusivamente nelle mani del Consiglio federale. Decide delle nostre vite, delle nostre relazioni sociali, pronuncia divieti di lavoro».

«Chiediamo di essere liberati da questa forma di paternalismo», prosegue il presidente UDC, ricordando che il suo partito ha lanciato assieme ai giovani liberali-radicali la petizione «Stop Lockdown» che ha raccolto 250'000 firme.

Marco Chiesa rimprovera peraltro i media di aver dipinto il consigliere federale Alain Berset, durante la prima ondata della pandemia, come «un supereroe». «Oggi sappiamo che nel dipartimento di Berset sono stati commessi errori incredibili».

Alla domanda se si senta il presidente di un partito di governo o di un partito di opposizione Chiesa risponde: «L'UDC è rappresentata in Consiglio federale, ma, proprio come gli altri partiti, non è d'accordo con tutte le sue decisioni. In tema di coronavirus abbiamo un'opinione completamente diversa dal Consiglio federale».

Il ticinese, eletto alla presidenza dell'UDC sei mesi fa, se la prende anche con il principio costituzionale della collegialità e, dopo aver consultato Internet, legge ad alta voce all'intervistatore: «Nel prendere le decisioni, il Consiglio federale ricerca il consenso e di regola evita votazioni vere e proprie».

«La Costituzione dice anche che il Consiglio federale decide in quanto autorità collegiale. I nostri due consiglieri federali si attengono a questo principio». Per questo – spiega Chiesa – Ueli Maurer e Guy Parmelin hanno partecipato alle decisioni del governo senza mai chiedere una votazione.

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