Epidemia Mascherine non obbligatorie nei teatri

ATS

22.5.2020 - 12:14

Le sale degli spettacoli dovrebbero riaprire tra poco più di due settimane.
Le sale degli spettacoli dovrebbero riaprire tra poco più di due settimane.
Source: KEYSTONE/TI-PRESS/ALESSANDRO CRINARI

In vista della sua riapertura – il giorno X dovrebbe essere l'8 giugno – il mondo dello spettacolo ha presentato oggi il concetto di protezione da seguire per tornare in sala anche in tempi di coronavirus.

No all'obbligo di indossare mascherine, disponibili però sul posto, mentre il tasso massimo di occupazione consentito potrà variare parecchio.

La strategia è stata elaborata dall'Unione dei teatri svizzeri, dall'Associazione svizzera dei tecnici del teatro e dello spettacolo e dall'Associazione svizzera delle orchestre professionali. Il modello, che segue le direttive dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), sarà applicabile da tutto il settore.

Il Consiglio federale ha previsto per l'8 giugno la riapertura di teatri, cinema e casinò. Una decisione definitiva è attesa il 27 maggio, mercoledì prossimo.

Un concetto modulabile

Il concetto immaginato, sul quale ha lavorato un gruppo specializzato, è modulabile: ogni istituzione e ogni organizzatore di concerti o altri eventi può adattarsi a seconda dei suoi bisogni. Accorgimenti sono inoltre possibili a dipendenza dell'evoluzione dell'epidemia, ricordano in una nota le tre associazioni.

Ogni scenario, viene assicurato nel comunicato, è stato preso in considerazione. Dalla formazione di aerosol e di goccioline quando viene suonato uno strumento, si canta o si parla, fino alla posizione degli spettatori nelle sale.

Come detto, finché la distanza sociale è rispettata non ci saranno obblighi riguardo alle mascherine. Il pubblico dovrà comunque poterne usufruire sul posto e la libertà individuale sarà preponderante. Dovrà inoltre essere evitato ogni tipo di assembramento all'entrata, nel foyer o in biglietteria.

Dal 25% al 100% di occupazione?

L'occupazione dei posti a sedere può fortemente variare in funzione delle misure scelte. Se ci si attenesse ai due metri prescritti dall'UFSP, i locali potrebbero essere riempiti solo al 25%, rimanendo per tre quarti vuoti.

Tuttavia, dato che in sale e auditori la gente è seduta tutto il tempo nello stesso punto, guarda nella stessa direzione e parla poco, le distanze di sicurezza potranno essere ridotte a meno di due metri. Ci si può dunque immaginare un'affluenza nell'ordine del 70% rispetto a quella normale. Con l'obbligo di portare la mascherina invece, si potrà raggiungere il 100% della capacità.

Tutte le istituzioni devono prendere provvedimenti tecnici e organizzativi per adattarsi alle regole generali. Qualora conformarsi alle norme igieniche della Confederazione non fosse fattibile in ogni momento, misure supplementari sono proposte per garantire comunque la massima sicurezza possibile.

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