Aiuto allo sviluppo Meno Paesi, maggior efficacia degli aiuti

ATS

2.5.2019 - 13:58

Il consigliere federale Ignazio Cassis durante la conferenza stampa odierna
Il consigliere federale Ignazio Cassis durante la conferenza stampa odierna
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Concentrare l'aiuto allo sviluppo su un minor numero di Paesi per moltiplicarne l'impatto.

È la strategia della Confederazione per il periodo 2021-2024 presentata giovedì ai media dal consigliere federale Ignazio Cassis e inviata in consultazione alle parti interessate fino al 23 di agosto.

Per il lasso di tempo previsto, Berna prevede un budget di 11,37 miliardi di franchi. Si tratta di poco più degli 11,11 miliardi disponibili per il periodo in corso.

Già lo scorso autunno il Consiglio federale aveva deciso in merito all'orientamento generale della cooperazione internazionale per i prossimi anni. Dopo aver elaborato la strategia, ora i dipartimenti degli affari esteri e dell'economia (DFAE e DEFR) hanno deciso di lanciare una consultazione, la prima del genere.

Secondo il rapporto sottoposto giovedì ai media, la spesa per l'aiuto allo sviluppo ammonterà probabilmente a circa lo 0,45% del Reddito nazionale lordo. Nel 2011, il Parlamento aveva auspicato una quota maggiore, pari allo 0,5% del RND, un obiettivo che non verrà raggiunto nei prossimi anni. L'OCSE ha di recente invitato il Consiglio federale a mantenere le promesse del 2011.

Dal punto di vista geografico, la Svizzera intende concentrarsi su quattro regioni chiave: Nord Africa e Medio Oriente, Africa subsahariana, Asia (centrale, meridionale e sudorientale) e Europa orientale. In un raffronto internazionale, la Confederazione è ora presente in molti Paesi. Vi è il rischio insomma di una certa dispersione e, di conseguenza, che il denaro non venga impiegato nel modo più appropriato.

La Svizzera in immagini

Tornare alla home page