Svizzera ancora neutrale? La Svizzera è ancora neutrale? Cassis chiede un rapporto per valutare la questione

ats

20.3.2022 - 09:32

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis è convinto che le sanzioni emanate dal Consiglio federale non pregiudicano la storica neutralità della Svizzera
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis è convinto che le sanzioni emanate dal Consiglio federale non pregiudicano la storica neutralità della Svizzera
Keystone

Ma la Svizzera è ancora neutrale? Nonostante le affermazioni convinte di alcuni consiglieri federali negli scorsi giorni, la questione suscita sempre più controversie.

Keystone-SDA, ats

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha ora incaricato il suo dipartimento di redigere un rapporto sul tema, che dovrà essere presentato entro l'estate. È quanto scrive il SonntagsBlick, che nella sua edizione odierna dedica ampio spazio a questo argomento.

Le ultime decisioni del Consiglio federale, che ha ripreso tutte le sanzioni emanate contro la Russia dall'Unione europea, hanno messo in discussione la storica neutralità.

A ciò si aggiunge la controversa candidatura al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che secondo l'UDC minerebbe totalmente tale peculiarità elvetica.

Alcuni consiglieri federali convinti della neutralità

Negli scorsi giorni tuttavia i consiglieri federali hanno più volte difeso la strada intrapresa: ieri lo stesso Cassis, in un articolo pubblicato oggi sui giornali Schweiz am Wochenende e Le Temps, aveva detto che tali decisioni «non mettono in discussione la neutralità del paese», poiché la Svizzera non sostiene militarmente nessun belligerante, né fornendo truppe né inviando armi.

A inizio marzo era invece stata la «ministra» della difesa Viola Amherd a giustificare l'operato del governo, sostenendo che «le sanzioni adottate sono compatibili con la neutralità» e «neutralità non significa che non si possa avere un'opinione».

Un rapporto per valutare la questione

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) analizzerà più a fondo la questione con un rapporto, conferma un portavoce al domenicale svizzero-tedesco.

Responsabile del progetto sarà la Direzione del diritto internazionale pubblico e l'obiettivo è soprattutto quello di contribuire «a una migliore comprensione della neutralità nel contesto attuale». L'ultimo rapporto di questo tipo, scrive il SonntagsBlick, risale a tre decenni fa.

La reazione della Svizzera al conflitto sotto i riflettori

Stando al domenicale, all'inizio del conflitto Cassis – e di conseguenza il Consiglio federale e l'intera Svizzera – si è trovato in un vortice e «ha dovuto affrontare venti contrari globali».

Le prime sanzioni emanate, che si allineavano a quelle dell'Ue ma senza riprenderle in toto, avevano fatto storcere il naso alle autorità dell'Unione europea e a quelle statunitensi.

D'altro canto, sul fronte interno è stato l'UDC a condannare i successivi passi del governo. A loro avviso è stata compromessa la neutralità e anche su vari giornali internazionali la mossa dell'Esecutivo elvetico è stata bollata in questo senso.