Epidemia Oltre cento segnalazioni di frodi legate al coronavirus

ATS

6.4.2020 - 17:10

Coronavirus: oltre cento segnalazioni di frodi e cyber-truffe
Coronavirus: oltre cento segnalazioni di frodi e cyber-truffe
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Oltre cento annunci di frodi, illeciti economici e cyber-truffe legate alla pandemia di coronavirus. Li ha recensiti l'Istituto della lotta contro la criminalità economica della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (HES-SO).

Da quando l'istituto ha attivato il sito coronafraud.ch, il 26 marzo, sono state inviate 130 segnalazioni. La maggior parte proviene dalla Svizzera romanda (60%), ma una buona fetta viene dal Ticino (25%). Dalla Svizzera tedesca sono giunte il 15% di tutte le notifiche, ha detto a Keystone-ATS Olivier Beaudet-Labrecque, dell'istituto con sede a Neuchâtel.

Materiale sanitario a prezzi esorbitanti e non conformi

Oltre la metà dei casi riguarda apparecchiature sanitarie, come mascherine, gel e guanti venduti a prezzi esorbitanti o non conformi. Questi prodotti vengono perlopiù offerti su internet o sulle reti sociali, ma sono stati segnalati anche singoli casi in negozi e farmacie.

Le altre notifiche riguardano e-mail fraudolente (phishing), false raccolte di fondi e anche false vendite di mascherine. La maggior parte dei casi è segnalata da testimoni, a volte da vittime che desiderano condividere la propria esperienza per evitare che si ripetano, precisa Beaudet-Labrecque. Segnalazioni sono giunte anche da impiegati concernenti i loro datori di lavoro, aggiunge il criminologo.

Criminalità economica in tempi di crisi

I dati vengono raccolti in forma anonima e non vengono pubblicati. Sono analizzati a scopi scientifici come parte di un progetto più ampio che si concentra sulla criminalità economica in tempi di crisi.

Per questo motivo sul sito viene precisato che la segnalazione all'Istituto della lotta contro la criminalità economica non sostituisce la comunicazione alle autorità. Si invita quindi esplicitamente a prendere contatto con la polizia cantonale o con la Centrale d'annuncio e analisi per la sicurezza dell'informazione (MELANI).

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