Sondaggio Zero emissioni? Per il 60% delle aziende svizzere è un obiettivo raggiungibile

hm, ats

3.5.2021 - 14:01

Diminuire l'impatto sull'ambiente è possibile, affermano le imprese.
Diminuire l'impatto sull'ambiente è possibile, affermano le imprese.
Keystone

Il 60% delle imprese svizzere ritiene raggiungibile l'obiettivo – promosso dal Consiglio federale – di arrivare a emissioni nette pari a zero entro il 2050.

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La quota è del 50% fra le aziende che hanno una scarsa conoscenza del tema della sostenibilità, mentre sale al 70% nelle realtà che dichiarano di conoscere approfonditamente i temi ambientali, emerge da un sondaggio condotto da UBS su 2500 aziende.

Più della metà degli interpellati ha anche già adottato delle misure o ha sviluppato un progetto per ridurre significativamente il suo contributo negativo in materia di CO2. Per l'industria e per i trasporti la quota è del 60%, mentre fra le aziende di grandi dimensioni si arriva addirittura a quasi il 70%. Un altro quinto prenderebbe in considerazione delle misure se la legge sul CO2 in votazione in giugno entrasse in vigore.

Tuttavia secondo gli esperti di UBS c'è ancora molta strada da fare. Il governo federale vuole dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990: se la nuova normativa CO2 entrerà in vigore anche questo obiettivo intermedio sarà vincolante e rispetto ad oggi le emissioni dovrebbero essere ridotte di circa il 40%.

Molte imprese si aspettano una riduzione del consumo dei combustibili fossili, ma solo pochissime prevedono una forte diminuzione: solo una su dieci crede di poter ridurre il consumo di combustibili fossili di oltre il 30%. Anche tra le ditte che hanno già adottato delle misure, solo un quinto prevede di ridurre il consumo di più di un terzo.

Maggiore attenzione alla sostenibilità

Dal sondaggio emerge anche che la crisi causata dal coronavirus ha portato le società a prestare maggiore attenzione alla sostenibilità, sia per le questioni sociali che per quelle ecologiche. Questo vale anche per gli ambiti particolarmente colpiti dalla crisi, come la ristorazione o il settore degli eventi e della cultura.

Secondo i commentatori di UBS questo risultato è sorprendente, perché ci si aspetterebbe che in un periodo di lotta per la sopravvivenza esistenziale un tema che potrebbe essere considerato «di lusso» come quello della sostenibilità passi in secondo piano.

I risultati del rilevamento mostrano invece chiaramente che durante la pandemia la consapevolezza della sostenibilità sociale ed economica è aumentata significativamente e che la grande maggioranza delle aziende elvetiche è pronta a confrontarsi con questo tema, sia nel proprio paese che all'estero.