GovernoPiù misure per potenziare traffico su rotaia
ATS
13.11.2019 - 15:46
Favorire maggiormente il trasporto transalpino dalla strada alla rotaia. È quanto propone il Consiglio federale attraverso un pacchetto di misure volte a potenziare il trasferimento del traffico merci.
I transiti annuali dei camion, avverte l'esecutivo, sono ancora al di sopra degli obiettivi sanciti dalla legge.
Le novità sono state illustrate oggi nel corso di una conferenza stampa a Berna dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga. Tra le misure proposte dal governo vi sono la riduzione dei prezzi delle tracce dal 2021, un adeguamento – per alcune classi di mezzi – della Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) e la concessione di contributi d'esercizio agli operatori del traffico combinato non accompagnato per un periodo più lungo rispetto al previsto.
Inoltre, il governo mette l'accento anche sull'intensificazione dei controlli sul traffico pesante, in particolare mediante la realizzazione del centro di controllo San Gottardo Sud a Giornico. L'entrata in servizio, precisa la consigliera federale, dovrebbe essere prevista entro il 2023.
In seguito a queste modifiche «i trasporti su rotaia diventano più economici e la ferrovia più attrattiva», rileva Sommaruga, sostenendo che l'attuazione di queste misure permetterà di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di protezione climatica. «Molti camion significano non solo molto traffico, ma anche molto rumore e un maggior inquinamento dell'aria».
A cadenza biennale l'esecutivo presenta al parlamento un rapporto sul trasferimento del traffico che informa sullo stato attuale della situazione e sugli sviluppi attesi. Da quello del 2019 emerge che il numero di viaggi transalpini dei veicoli merci pesanti (VMP) è stato ridotto, anche se non al livello auspicato.
Nel 2018 si contavano 941'000 transiti (di cui 657'000 di veicoli immatricolati all'estero), sebbene l'obiettivo sancito dalla legge si attesti a 650'000. Solo attraverso il San Gottardo ne sono transitati lo scorso anno 677'000, indica il rapporto.
Incertezze
Nonostante l'apertura della galleria di base del Ceneri, nel 2020, e la conclusione dei lavori sull'asse del San Gottardo, l'aumento di produttività e capacità ottenuto «non sarà sufficiente per raggiungere l'obiettivo di trasferimento», rivela il Consiglio federale, precisando che le cause sono da ricercare nei ritardi nel completamento delle tratte di accesso ad Alptransit in Germania e nella mancanza di interoperabilità lungo il corridoio nord-sud.
In molti casi, viene aggiunto, i treni di 740 metri non possono ancora circolare «e le offerte di trasporto non sono sempre caratterizzate da affidabilità e puntualità».
Traffico in diminuzione
Nel periodo 2016-2018 il numero di transiti di VMP su strada è diminuito del 3,5%, sottolinea il rapporto, precisando che la riduzione rispetto al 2000 è pari al 33%.
«Le misure già attuate hanno avuto un effetto positivo, ma possiamo e dobbiamo dire che è necessario compiere uno sforzo supplementare», sostiene Sommaruga, sottolineando che i transiti sono scesi sotto al milione rispetto agli oltre 1,4 milioni di passaggi raggiunti in passato.
Tra il 2016 e il 2018, tuttavia, il volume di trasporto nel traffico merci su rotaia transalpino ha segnato un calo del 2,6%. Alla fine del 2018 la relativa quota si attestava al 70,5%, con una riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2016.
Per il 2019 si prevede inoltre un numero nettamente inferiore a 1 milione di transiti di VMP attraverso le Alpi, ma anche una leggera diminuzione «per motivi congiunturali» delle quantità di merci trasportate per ferrovia, si legge nel rapporto.
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