COVID-19 Pompe funebri della città di Ginevra oberate dal lavoro

ATS

16.11.2020

Immagine d'illustrazione
Immagine d'illustrazione
KEYSTONE/Jean-Christophe Bott

I servizi di pompe funebri della città di Ginevra sono oberati dal lavoro a causa della crisi sanitaria.

I posti nelle celle frigorifere dei cimiteri di Saint-Georges e des Rois sono tutti occupati. E le salme hanno quindi dovuto essere trasferite alla camera mortuaria degli Ospedali universitari di Ginevra (HUG).

Il servizio procede a 18 incenerimenti al giorno, ovvero il massimo della capacità dei 3 forni disponibili, indica all'agenzia Keystone-ATS la portavoce del Dicastero municipale della coesione sociale e della solidarietà Manuelle Pasquali de Weck.

Fra il momento del decesso e i funerali trascorrono attualmente una decina di giorni, a fronte di 4-5 giorni in tempi normali.

Il responsabile della società privata di pompe funebri Murith SA, Jean Murith, conferma la situazione eccezionale attraversata dal canton Ginevra: «In 50 anni non ho mai visto una cosa simile». La sua impresa è passata da tre a sette funerali al giorno.

Il 70% di decessi è dovuto al Covid-19

Sempre secondo Murith, circa il 70% di decessi è dovuto al Covid-19. Murith SA pratica la tanatoprassi, un'imbalsamazione dei cadaveri che consente di conservare i corpi senza doverli conservare in celle frigorifere. Per la sua società, il problema della mancanza di posti non sussiste.

Anche altrove nella Svizzera romanda, la pandemia ha sconvolto il lavoro delle pompe funebri. «Da 2 o 3 settimane dobbiamo far fronte a un aumento dei decessi per Covid-19 e non solo di quelli», ha spiegato a Keystone-ATS, l'imprenditore giurassiano di pompe funebri, Jérôme Voisard. Ma la situazione è per il momento sotto controllo, ha aggiunto.

«Il nostro personale lavora facendo giornate lunghissime». Gli ospedali e i ricoveri avvertono l'impresa quando è necessario procedere al rilascio dei corpi al fine di non giungere ad una situazione critica nelle camere mortuarie.

Anche durante i fine settimana

Il crematorio di Saint-Léonard a Friburgo, unico crematorio privato della Svizzera, non è per il momento sommerso, ma l'attività è aumentata in modo molto rapido. «Lavoriamo non-stop per 21 ore al giorno, con due forni, e pure il sabato e la domenica», ha sottolineato Jean-Robert Krebs. Quest'ultimo riconosce di dover fare gli straordinari.

Il crematorio ha respinto alcune richieste pervenute da altri cantoni. «Vogliamo poter continuare a incenerire i corpi 24 ore dopo che le pompe funebri ce li hanno portati. È una questione etica», ha aggiunto Krebs.

Ritmo «a ondate»

«Non siamo sommersi, ma lavoriamo due volte di più del normale», ha a sua volta spiegato Virginie Barras Schelker, dell'impresa Pompes Funèbres Associées di Sion. Si tratta di un ritmo «a ondate». È più sostenuto del solito, «ma rimane gestibile».

Ogni società di pompe funebri dispone di una camera mortuaria privata. In caso di domanda eccessiva, è possibile utilizzare la camera mortuaria della città di Sion.

A Monthey (VS), la situazione è pure sotto controllo. «Abbiamo sì più lavoro, ma riusciamo a seguire le richieste delle famiglie», ha indicato Henri Coquoz, delle pompe funebri del medesimo nome.

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