SvizzeraRiesportazione armi, il presidente del PLR critica Verdi e UDC
falu, ats
22.2.2023 - 10:15
Il presidente del PLR Thierry Burkart attacca i Verdi e l'UDC per la loro posizione sulla riesportazione di armi all'Ucraina: i primi devono prendere sul serio la predicata solidarietà e agire di conseguenza, mentre i secondi seppelliscono la neutralità armata.
Keystone-SDA, falu, ats
22.02.2023, 10:15
22.02.2023, 10:24
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«Con il suo rifiuto di adeguare la legge sul materiale da guerra l'UDC avvia a morte lenta la nostra industria degli armamenti», sostiene Burkart in un'intervista pubblicata oggi dai giornali Tamedia.
A suo dire le aziende svizzere del settore devono poter esportare per sopravvivere, ma se non sussiste la possibilità di riesportazione nessuno comprerà più materiale di produzione elvetica – e senza una propria industria delle armi la neutralità armata è impossibile.
«Non è essere neutrali, è aiutare la Russia»
«Al momento la solidarietà europea significa solidarietà militare», sottolinea il presidente liberale radicale all'indirizzo dei Verdi, che vogliono restare alla prassi attuale.
«Chi vuole vietare la riesportazione di armi svizzere perché generalmente contrario all'industria degli armamenti non agisce in maniera neutrale, ma aiuta la Russia.»
In linea generale regna una «solidarietà a piacere»: a suo avviso «tutti l'interpretano così come piace loro in un determinato momento. Vi è concordanza solo sul fatto che la Svizzera non partecipi a conflitti e non fornisca armi a una sola parte in guerra».
Per Burkart Berna dovrebbe fare come nella Guerra fredda
Burkart si dice a favore di una definizione più sistematica della neutralità elvetica e fa riferimento alla Guerra fredda: anche allora «la Svizzera nonostante la propria neutralità si collocava nella comunità di valori occidentale. Nel 1951 si è ad esempio unita al boicottaggio degli Stati comunisti. Chi oggi rifiuta sanzioni contro la Russia non solo non difende la neutralità tradizionale, ma adotta un'interpretazione nuova, mai avuta così in precedenza», afferma.
Dopo le critiche provenienti dall'estero la riesportazione di armi svizzere dovrebbe essere ammessa in casi eccezionali dopo un lasso di tempo di cinque anni. Ieri sera la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale ha proposto un compromesso in questo senso che prevede una serie di condizioni. A quanto si è appreso, Verdi e democentristi si sono detti contrari.