Caso Vincenz Caso Vincenz: riprende il processo

pl, ats

9.2.2022 - 10:56

L'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz (al centro) e il suo avvocato Lorenz Erni accolto dai giornalisti al quinto giorno di udienze.
L'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz (al centro) e il suo avvocato Lorenz Erni accolto dai giornalisti al quinto giorno di udienze.
Keystone

Quinto giorno di dibattimento, oggi, mercoledì, a Zurigo, nel processo che vede alla sbarra l'ex CEO di Raiffeisen Pierin Vincenz e altre sei persone. In programma c'è in particolare l'interrogatorio di un coimputato che era positivo al Covid.

Keystone-SDA, pl, ats

Dopo l'interrogatorio al cofondatore di Investnet – società di «private equity» attraverso il cui rilevamento Raiffeisen si è vista costretta ad ammortizzare 100 milioni di franchi – prenderà la parola il difensore di Beat Stocker, il 61enne ex Ceo della società di carte di credito Aduno. Il legale deve ancora portare a termine l'arringa interrotta nella prima settimana del processo.

Il processo non si tiene nell'aula del Tribunale distrettuale di Zurigo, ma per motivi di spazio nella vicina Volkhaus.

La corte ha fissato altri quattro giorni di udienze nel mese di marzo, l'ultima delle quali il 22 marzo. Ancora non è chiaro quando sarà pronunciata la sentenza.

Le accuse

Il Ministero pubblico rimprovera a Vincenz e a Stocker – i due imputati principali accusati in particolare di truffa per mestiere e appropriazione indebita – di aver realizzato profitti illegali milionari attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno.

Il 65enne Pierin Vincenz è inoltre accusato di aver accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.

Richiesti sei anni di detenzione

Per i due imputati principali, la pubblica accusa ha chiesto una condanna a sei anni di detenzione. Gli altri cinque coimputati devono rispondere di favoreggiamento. Il procuratore ha chiesto nei loro confronti sanzioni che vanno da una pena pecuniaria sospesa a una condanna, parzialmente sospesa, a due anni e mezzo di prigione.

Tutti gli imputati negano le accuse: il difensore di Vincenz ha parlato nella sua arringa di accuse basate su «pure speculazioni» e ha chiesto la piena assoluzione del suo assistito