Federali 2023 Urne quasi chiuse, agli Stati un trend inverso rispetto al Nazionale

ns, ats

22.10.2023 - 11:45

La composizione definitiva del Consiglio degli Stati sarà verosimilmente nota solo alla fine di novembre, dopo gli ultimi ballottaggi.
La composizione definitiva del Consiglio degli Stati sarà verosimilmente nota solo alla fine di novembre, dopo gli ultimi ballottaggi.
Keystone

Urne quasi chiuse, tra un istante inizia lo spoglio. L'elezione del Consiglio degli Stati, che probabilmente si protrarrà fino al 26 novembre con gli ultimi ballottaggi, potrebbe rafforzare il PLR e indebolire il PS.

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Lo scenario sarebbe dunque assai diverso da quanto dovrebbe avvenire, stando ai sondaggi, per il Nazionale.

Per una Camera eletta in stragrande maggioranza col sistema maggioritario, le affiliazioni partitiche sono sicuramente importanti, ma spesso il fattore decisivo è un altro, come lo statuto di uscente rispetto a sfidante, la passata attività pubblica nel cantone o la capacità di raccogliere consensi al di là del proprio partito. Il risultato complessivo in termini di forza politica è la somma di 26 situazioni locali dalle premesse proprie.

PLR davanti al Centro?

Secondo i media della Svizzera interna, in questa tornata elettorale, il PLR sembra avere buone chance di progressione. Potrebbe persino superare in numero di seggi l'Alleanza del Centro, creando una situazione inedita da oltre un ventennio. Se questo scenario dovesse concretizzarsi, potrebbe avere conseguenze sull'elezione di nuovi membri del Consiglio federale in caso di vacanza durante la prossima legislatura.

Per gli osservatori, i liberali radicali sembrano essere in posizione di partenza relativamente favorevole in particolare a Soletta, Svitto, Giura e Ticino. Anche se dovessero perdere mandati a Zurigo e Friburgo si profilerebbe dunque una crescita della deputazione. Parallelamente le poltrone del Centro a Svitto e nel Giura traballano.

Rossoverdi in perdita di velocità

Il PS, che ha già visto svanire due seggi durante la legislatura perché non è riuscito a mantenere quelli di Christian Levrat (FR) e Paul Rechsteiner (SG), che si sono dimessi, perderà quasi certamente terreno. Personalità del partito non si ripresentano a Berna, Soletta e Ticino (il seggio che è stato di Marina Carobbio Guscetti è vacante dal 7 aprile) e anche la poltrona di Ginevra potrebbe essere a rischio.

Malgrado le buone possibilità dei socialisti a Vaud, il bilancio rischia di essere pesante. Dopo un massimo storico di dodici seggi alle elezioni del 2015, nel peggiore dei casi il PS si ritroverebbe con soli cinque seggi.

I Verdi potrebbero compensare la perdita quasi certa a Vaud conquistando seggi a Berna o a Friburgo. Anche la poltrona glaronese è a rischio. Va ricordato che, sull'onda d'urto dello tsunami verde che ha investito il Consiglio nazionale nel 2019, gli ecologisti avevano fatto segnare una progressione spettacolare da uno a cinque mandati.

Ancora pochi «senatori» UDC

Per i Verdi liberali (PVL), un seggio al Consiglio degli Stati è probabilmente fuori portata anche quest'anno, anche se a Berna si candida il presidente del partito e consigliere nazionale Jürg Grossen e a Zurigo la capogruppo Tiana Moser.

Il fatto che per l'elezione della Camera dei Cantoni valgano dinamiche diverse rispetto al Consiglio nazionale è particolarmente palese guardando all'UDC. I democentristi sono di gran lunga il maggior partito, ma contano solo sette «senatori». Oggi potrebbero perderne un altro a Svitto e non è certo che possano compensalo con uno a Zurigo.

Giochi fatti in Appenzello Interno e Obvaldo

In due Cantoni l'elezione agli Stati è cosa già fatta. In Appenzello Interno, che detiene un solo seggio alla Camera, alla fine di aprile la Landsgemeinde ha eletto a larga maggioranza l'uscente (dal 2019) Daniel Fässler del Centro. Il 63enne, già landamano (presidente del governo cantonale), è stato anche membro del Consiglio nazionale per otto anni.

In un altro Cantone con un solo seggio, Obvaldo, l'elezione è stata tacita per assenza di altri candidati: a Berna continuerà a sedere Erich Ettlin, pure del Centro. Il 61enne, che si appresta ad iniziare il terzo mandato da «senatore», era già stato eletto tacitamente quattro anni or sono.

Dei 46 deputati uscenti, nove non si ripresentano (come detto, propriamente il seggio della ticinese Marina Carobbio è vacante). Almeno un quinto dei volti della Camera sarà quindi diverso la sera del 26 novembre.