Religione Record di abbandoni dalla Chiesa cattolica nel 2019

sp, ats

19.11.2020 - 15:37

L'anno scorso la Chiesa cattolica svizzera ha perso quasi 32'000 membri.
L'anno scorso la Chiesa cattolica svizzera ha perso quasi 32'000 membri.
SDA

Mai in passato vi sono state così tante persone in Svizzera che hanno abbandonato la Chiesa cattolica come nel 2019: 31'772, un quarto in più dell'anno prima. È quanto emerge dall'ultima statistica dell'Istituto svizzero di sociologia pastorale (SPI) di San Gallo.

Già nel 2018 il numero dei membri era sceso di circa il 25% rispetto a quello dell'anno precedente, rileva l'SPI in un comunicato odierno. Il tasso di abbandoni si è attestato lo scorso anno in media all'1,1% dei membri totali in Svizzera (da notare che per Ticino e Basilea Campagna mancano i dati su entrate ed uscite, mentre per il Giura solo quelli sulle nuove adesioni).

Le differenze cantonali sono notevoli; Ginevra, Vallese, Neuchâtel e Vaud non registrano quasi abbandoni. Secondo l'SPI ciò si spiega con i differenti sistemi di imposta ecclesiastica: in questi cantoni risparmiare tasse non è un motivo che spinge ad uscire dalla Chiesa.

Senza tener conto di questi quattro cantoni il tasso di abbandono medio svizzero sale all'1,4%. Valori simili si registrano in Germania (1,2%) e Austria (1,3%); pure in tali paesi le uscite sono cresciute negli ultimi anni.

Il tasso più elevato è stato registrato a Basilea Città (4,9%), seguito a distanza da Argovia (2,2%) e Soletta (2,1%), mentre quelli più bassi in Appenzello Interno (0,5%), Giura (0,8%) e Uri (0,9%), cantoni a chiara vocazione cattolica.

Nel 2019 sono invece entrate nella Chiesa cattolica 885 persone (tasso dello 0,04% escludendo Ginevra, Vallese, Neuchâtel e Vaud e i cantoni per i quali mancano i dati). Per ogni 34 abbandoni si conta quindi una nuova adesione.

Secondo l'SPI il motivo del forte aumento delle uscite dalla Chiesa cattolica sono i numerosi scandali di abusi venuti alla luce negli ultimi anni. Altre ragioni sono il dibattito pubblico sulla morale sessuale della Chiesa, sull'accesso di persone divorziate e risposate per ottenere la comunione sacramentale e sulla posizione della donna all'interno della Chiesa.

Ma, afferma l'istituto, non tutti i problemi della Chiesa cattolica sono «fatti in casa»: il paragone con la Chiesa evangelica riformata mostra che attualmente è in corso un cambiamento fondamentale nell'appartenenza ecclesiastica. Nel 2019 hanno lasciato la Chiesa evangelica riformata 26'198 persone, il 18% in più dell'anno precedente. Anche in questo caso la quota più elevata si registra a Basilea Città (3,5%), seguito da Soletta e Uri (entrambi 2,5%).

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