Federali 2023 Elezione al Consiglio degli Stati all'insegna della stabilità, sorprese a Neuchâtel, Vaud e Svitto

ns, ats

22.10.2023 - 21:29

Il "senatore" liberale radicale neocastellano Philippe Bauer non è stato rieletto.
Il "senatore" liberale radicale neocastellano Philippe Bauer non è stato rieletto.
Keystone

L'elezione al Consiglio degli Stati è avvenuta all'insegna della stabilità. Vi sono però stati un terremoto a Neuchâtel e cambiamenti a Vaud e Svitto. Ad eccezione di quanto accaduto in questi tre cantoni, non vi sono stati mutamenti partitici nei seggi attribuiti.

Keystone-SDA, ns, ats

A Neuchâtel, il PLR, forza storica del Cantone, è stato estromesso dalla Camera. Il «senatore» uscente Philippe Bauer non è stato rieletto. I due seggi, attribuiti col sistema proporzionale, sono andati al consigliere nazionale Baptiste Hurni (PS) e all'uscente Céline Vara (Verdi).

VD: Maillard passa al primo turno

Nel canton Vaud, il socialista Pierre-Yves Maillard è stato eletto al primo turno, cosa quasi mai accaduta. Al secondo posto si è piazzato il liberale radicale Pascal Broulis. Volto noto della politica nazionale, il 55enne Maillard è presidente dell'Unione sindacale svizzera ed ex consigliere di Stato. Ha ottenuto 101'880 voti, distanziando il suo ex collega nell'esecutivo vodese, Broulis, che si è fermato a 85'771.

Dopo l'elezione di un socialista, i Verdi difficilmente nel ballottaggio riusciranno a conservare il seggio dell'uscente Adèle Thorens. Con Broulis il PLR sembra invece ben posizionato per conservare quello lasciato libero da Olivier Français.

SZ: Petra Gössi estromette l'uscente

La consigliera nazionale svittese Petra Gössi (PLR) ha estromesso Othmar Reichmuth (Centro) dal Consiglio degli Stati. È la prima «senatrice» del cantone. Dal canto suo il consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC) è riuscito a difendere il seggio del collega di partito uscente Alex Kuprecht, che non si è ricandidato dopo 20 anni a Berna. L'attuale consigliera nazionale (dal 2011) Gössi, già presidente del PLR nazionale (dal 2016 al 2021), si è ricandidata anche per la Camera del popolo. Rimarrà certamente agli Stati.

Altrove i mutamenti riguardano i volti, non le forze in campo. Così ad esempio a Glarona, dove il landamano (presidente del Consiglio di Stato) Benjamin Mühlemann (PLR) ha facilmente difeso la poltrona di Thomas Hefti, che non si è ricandidato. Non ha tremato la poltrona dell'ecologista uscente Mathias Zopfi, che quattro anni fa si era imposto per un soffio (circa 250 suffragi) sull'uscente Werner Hösli (UDC) creando un'enorme sorpresa in un Cantone i cui due seggi agli Stati sono sempre stati borghesi. Come allora, il 39enne, molto conosciuto e apprezzato, ha saputo convincere ben al di fuori della sua formazione.

Altrove, come nei Grigioni con Stefan Engler (Centro) e Martin Schmid (PLR), gli uscenti sono stati spesso riconfermati.

Ballottaggi in vari cantoni

In base al numero di seggi ottenuti finora, il Centro e il PLR sono testa a testa. Il partito nato dalla fusione di PPD e Partito borghese democratico dispone di dieci mandati, il PLR di nove. La competizione elettorale terminerà però solo nel corso del mese di novembre, in occasione dei secondi turni. Sono previste elezioni di ballottaggio in dieci cantoni per 15 seggi.

In Ticino la sinistra faticherà a conservare il seggio che Marina Carobbio Guscetti ha occupato fino al 6 aprile. Oggi il presidente dell'UDC Marco Chiesa, uscente, si è piazzato di gran lunga in testa. Al secondo posto, ma nettamente distaccato, c'è Fabio Regazzi (Centro), seguito a breve distanza da Alex Farinelli (PLR). Ancora più distanziati gli altri due consiglieri nazionali Greta Gysin (Verdi) e Bruno Storni (PS).

Nel canton Zurigo, il più popoloso della Confederazione, il ballottaggio riguarderà solo il secondo seggio per cui Ruedi Noser (PLR) ha rinunciato ricandidarsi. Il «senatore» Daniel Jositsch (PS) è infatti stato rieletto oggi. Dietro al socialista si è piazzato Gregor Rutz (UDC), che ha staccato Regine Sauter (PLR) e Tiana Moser (Verdi liberali). Più lontani gli altri sfidanti.

A Sciaffusa Thomas Minder (indipendente, ma membro del gruppo democentrista), imprenditore all'origine dell'iniziativa «contro le retribuzioni abusive», non ha raggiunto la maggioranza assoluta ed è stato superato dal socialista Simon Stocker. Dovrà andare al secondo turno. Anche a Berna vi sarà un ballottaggio, per entrambe le poltrone (a meno che gli sfidanti non si ritirino), con Flavia Wasserfallen (PS) in vantaggio su Werner Salzmann (UDC). In Argovia e a Soletta un secondo turno decreterà un vincitore tra PS e UDC per il secondo seggio.

Il ballottaggio è generale a Friburgo, in Vallese e a Ginevra. In quest'ultimo cantone Mauro Poggia (Mouvement citoyens genevois, un movimento regionalista, per molti versi simile alla Lega in Ticino), già consigliere di Stato, ha suscitato una sorpresa ottenendo un ottimo risultato e battendo gli uscenti Lisa Mazzone (Verdi) e Carlo Sommaruga (PS), giunti quasi alla pari. Céline Amaudruz (UDC) è arrivata quarta.