Rifiuti domesticiSi produce meno spazzatura, ma si può migliorare
st, ats
21.11.2023 - 11:01
Nonostante l'aumento della popolazione negli ultimi decenni, la quantità di rifiuti per persona all'anno in Svizzera è in calo.
Keystone-SDA, st, ats
21.11.2023, 11:01
21.11.2023, 11:09
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Sebbene tale evoluzione sia positiva, stando all'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), nei sacchi della spazzatura c'è ancora molto materiale riciclabile. Più della metà dei rifiuti alimentari potrebbe essere evitata.
Ogni anno le famiglie e le piccole imprese producono circa sei milioni di tonnellate di rifiuti urbani, pari a 671 kg per persona. Circa la metà di questi rifiuti viene raccolta separatamente e riciclata. L'altra metà viene incenerita, secondo un'analisi dell'UFAM diffusa oggi.
Meno rifiuti domestici
Negli ultimi decenni, la quantità di spazzatura è aumentata costantemente in parallelo con la crescita della popolazione. Tuttavia, la percentuale di rifiuti domestici è diminuita drasticamente, attestandosi a 148 kg per persona all'anno, con un calo di 58 kg dal 2012, data del precedente rilevamento.
L'UFAM spiega questa flessione con lo sviluppo delle infrastrutture di riciclaggio e gli sforzi di sensibilizzazione dei cittadini.
Benché tale evoluzione sia positiva, c'è ancora una quantità eccessiva di materiale che potrebbe essere riciclato: il 21% della spazzatura, ossia 31 kg a persona, potrebbe essere recuperato. L'UFAM cita in particolare gli avanzi dei pasti, le bucce e gli imballaggi in plastica.
«I risultati dell'indagine sono contrastanti», commenta Katrin Schneeberger, direttrice dell'UFAM. Da un lato, la quantità di rifiuti è diminuita grazie alla promozione del riciclaggio, il che è incoraggiante, ma dall'altro non abbiamo ancora raggiunto i nostri obiettivi, soprattutto per quanto riguarda gli alimenti, spiega. Dobbiamo fare di più per promuovere l'economia circolare».
Ancora troppi rifiuti alimentari
Secondo lo studio, la quantità di rifiuti alimentari nelle pattumiere è scesa da circa 60 kg a persona nel 2012 a 50 kg nel 2022. Rispetto a dieci anni fa, tuttavia, la percentuale di rifiuti alimentari presente nel sacco della spazzatura è aumentata, passando dal 15,2% al 18,4%. Questo aumento si spiega con una riduzione più marcata di altre categorie di rifiuti.
In media, ogni anno una persona getta nel bidone dei rifiuti 23 kg di bucce, 25 kg di alimenti e 2,2 kg di carne e pesce. Più della metà di questi 50 kg di cibo viene sprecata. Tali «scarti» avrebbero potuto essere consumati se fossero stati conservati e mangiati per tempo.
I rifiuti organici (scarti da attività di giardinaggio, bucce, cibo, liquidi alimentari) rappresentano ancora più di un terzo (35,4%) dei rifiuti. Altri prodotti, come i raccoglitori, i giocattoli e i pannolini sono al secondo posto (17,9%), seguiti dalla plastica (13,4%) e dalla carta (11,9%).
Meno vetro, carta e plastica
Le proporzioni di vetro e carta nei rifiuti sono diminuite rispetto allo studio precedente (rispettivamente 3% di vetro e 12% di carta nel 2022, a fronte del 4% e al 13% del 2012). Anche le quantità di plastica sono in calo: circa 174.000 tonnellate nel 2022 (13%), rispetto alle 249.000 tonnellate del 2012 (15%).
Tale flessione si spiega col miglioramento della raccolta e con la tendenza a produrre imballaggi più leggeri.
Dal 1982, ogni dieci anni l'UFAM analizza la composizione dei rifiuti nei contenitori dei bidoni. Nel 2012, l'Ufficio ha esaminato la composizione di 16,5 tonnellate di rifiuti provenienti da 33 comuni rappresentativi. I rifiuti sono stati selezionati e classificati.