Il presidente del Consiglio degli Stati Hans Stöckli critica il Consiglio federale per le sue decisioni relative al deconfinamento nell'ambito della crisi del coronavirus.
Ha fatto del micromanagement, afferma il socialista in un'intervista pubblicata oggi dai giornali del gruppo CH-Media.
È vero che il Consiglio federale ha preso le sue responsabilità e ha messo l'interesse comune al primo posto, e durane la crisi del coronavirus non è caduto nella stessa cacofonia del dossier europeo, ha rilevato Stöckli. Tuttavia nella fase di deconfinamento si è perso nel micromanagement, ha sottolineato.
«Si è invischiato in contraddizioni: i grandi distributori potevano vendere libri, le librerie no; i nonni potevano abbracciare i nipoti, ma non accudirli; i musei potevano aprire l'11 maggio, gli zoo solo l'8 giugno, ha detto Stöckli. Tali dettagli non possono essere coordinati da un organo di gestione strategica come il Consiglio federale con questa fretta, ha detto.
L'esecutivo avrebbe dovuto regolare le questioni di dettaglio consultando le persone interessate e prendendo decisioni basandosi su criteri chiari, ha indicato il presidente del Consiglio degli Stati.
Miglioramenti possibili
Stöckli respinge il rimprovero secondo il quale il Parlamento è rimasto nell'incapacità di esercitare il suo ruolo per troppo tempo. «Non c'era alternativa all'interruzione della sessione primaverile il 15 marzo», ha affermato.
Solo undici giorni dopo la decisione di interrompere la sessione le condizioni politiche, giuridiche, amministrative e relative alle infrastrutture più importanti per la sessione straordinaria sono state chiarite, ha puntualizzato. Le Commissioni hanno ripreso il loro lavoro a partire dal 6 aprile, ha aggiunto.
Stöckli identifica già un potenziale di miglioramento per il periodo successivo alla crisi del coronavirus: la digitalizzazione del lavoro parlamentare deve in particolare essere portata avanti e il Consiglio federale dovrebbe preparare un rapporto su questo periodo di emergenza. Inoltre la Svizzera deve trovare un regolamento che consenta il controllo parlamentare quando il Consiglio federale decide di adottare una situazione straordinaria, ha indicato Stöckli.
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